“Bocciato l’emendamento che avevamo presentato, ma prendiamo atto di come sia cambiata la posizione del Sindaco sul tema”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
La cosa peggiore sarebbe stata l’approvazione nel silenzio generale di un aumento del 100% delle indennità di chi ha funzioni politiche elettive in Palazzo Vecchio. Sarebbe stata antipolitica.
È assolutamente vero che le sindache e i sindaci si prendono rischi enormi, con un riconoscimento economico molto diverso da quello di altri livelli istituzionali. Però la norma nazionale è stata sbagliata. Nel modo, perché non è partita dai piccoli comuni ed ha previsto un aumento eccessivo per le grandi realtà. Nel tempo, perché non è questo il momento di dare, ma di chiedere a chi continua ad arricchirsi anche in piena crisi, al contrario di quanto sostiene Mario Draghi.
Abbiamo portato il tema in aula due volte e letto la nota stampa con cui il Sindaco e la Giunta sceglievano di prendere una posizione diversa da quella che era scritta nel documento unico di programmazione votato in questi due giorni.
Si intendeva prendere tutto e subito, si è scelto di rimandare la parte facoltativa dell’aumento, fermandosi al 45%.
Non pensiamo di cavalcare il presunto populismo. Avremmo potuto gestire questa vicenda in modo molto diverso. Invece il tema lo abbiamo posto con un emendamento su 41, con richieste puntuali.
Prendiamo atto che c’è una difficoltà a parlare della questione, a tutti i livelli. Quasi ci fosse imbarazzo.
Ma così non facciamo un favore al ruolo che svolgiamo.
Serve trasparenza, dibattito pubblico, partecipazione.
Serve dare più poteri agli spazi collettivi e collegiali (come i consigli di quartiere), invece di invocare più poteri a uomini soli al comando, come invece fa il nostro Sindaco.
Insomma il tema non riguarda i soldi ma il “credito” di cui riescono a godere le istituzioni.
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