In Palazzo Vecchio abbiamo più volta discusso di Palestina. A Firenze un protagonista della vita economica locale è stato nominato console onorario di Israele.
Spesso, con Antonella Bundu, ci troviamo a dover spiegare le ragioni di tanta determinazione, da parte di Sinistra Progetto Comune, rispetto alla questione palestinese.
Le notizie di un accordo tra “l’unica democrazia del Medio Oriente” (…) ed Emirati Arabi ricorda le ragioni di chi crede nella solidarietà tra i popoli e nella loro autodeterminazione. Anche perché i cattivi di ieri sono improvvisamente diventati interlocutori affidabili (basta essere avversari dell’Iran…).Viviamo in un mondo sempre più schiacciato sulle logiche del profitto e del mercato. Gli Stati si limitano a riserve sempre più ristrette, con l’erosione dei diritti e i bisogni che sembrano trovare soddisfazione solo se si hanno sufficienti risorse economiche.
Non a caso Emirati Arabi e Israele si promettono a vicenda investimenti (per qualche informazione in più qui).
L’annessione della Cisgiordania è stata solo sospesa. Della popolazione palestinese interessa sempre meno al mondo. Allo stesso mondo che ha creato il disastro che ha segnato quell’area. Il Medio Oriente è il fallimento di qualsiasi idea di politica internazionale e vedere questi patti passare sopra le vite di tante vite non può che trasmettere rabbia.
Perché non è questione religiosa o culturale. È questione di dignità, di avere società all’altezza del mondo che vorremmo.
Al popolo palestinese, sistematicamente, sembra si vogliano negare tutte le possibilità di un futuro…
? Di Palestina e causa curda si parlerà lunedì 14 settembre, alle 21.00, presso il Tuscany Hall: maggiori informazioni qui.