“Il conferimento del 20% dal Comune di Firenze ad ALIA serviva ad avere un peso dentro la multiutility maggiore, evitando la contrarietà di Italgas?”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Ancora non è certo che Italgas procederà ad acquisire il 20% circa che il Comune di Firenze aveva dentro Toscana Energia, ceduto ad ALIA all’inizio del percorso della multiutility della Toscana. Però non ci sono ragioni per cui questo non dovrebbe avvenire. Non solo: l’Assessore non ha riconosciuto la necessità di una delibera del Consiglio comunale, come previsto dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (TUSP). Il riferimento è allo stesso Tusp (articolo 26, comma 4) che esenta quelle società che hanno strumenti nel mercato regolamentato finanziario. Alia è fuori dal Tusp, ma il Comune no. E cedere una propria partecipazione a un privato deve passare dal Salone dei Duecento.
Cioè per la Giunta va bene che il Consiglio di Amministrazione possa decidere una cosa così rilevante, come la vendita di una partecipazione importante, senza passare dai soci pubblici (dentro una società di soli soci pubblici)? Ricordiamo che il TUSP prevede il voto del Consiglio comunale, quindi non basta il Consenso della Sindaca, o della Giunta.
Riteniamo sbagliato il riferimento dell’Assessore Bettarini all’atto dell’ottobre 2022: davvero chi ha votato sì (e noi abbiamo votato no) sapeva che stavamo scegliendo di “svendere” una partecipazione importante?
Comunque noi siamo convinti che non si possa “passare” sulla testa del Consiglio comunale di Firenze. Anche perché quel 20% passato da ALIA ci ha fatto pesare in modo specifico all’interno della multiutility. È stato un accordo per tenere buona Italgas il tempo necessario per pesare più degli altri comuni?