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Queste le dichiarazioni rilasciate da Dmitrij Palagi e Antonella Bundu del gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune in Palazzo Vecchio, dopo le risposte ricevute dall’Assessore al Bilancio del Comune di Firenze.
«Alle nostre domande si è risposto prendendola da troppo lontano. In sostanza la ricontrattazione dei mutui è in corso, ma non ci sono garanzie su dove andranno quei risparmi. Dalle partecipate non è arrivato quanto poteva. Il supporto ai nuclei familiari in difficoltà e alle classi lavoratrici del nostro territorio è fondamentalmente basato su donazioni private e raccolte fondi. La volontà espressa dal Consiglio comunale è sostanzialmente ignorata dalla Giunta, che rimanda tutto agli equilibri di bilancio, che sono slittati a settembre. Nel frattempo chi non sa con quali risorse sopravvivere deve rivolgersi a una rete di volontariato e mutualismo in difficoltà, che ha bisogno di risposte e supporti concreti. Per questo confermiamo il nostro sostegno e il nostro supporto alla mobilitazione promossa oggi da Firenze Città Aperta, Potere al Popolo e dai sostegni alimentari del Quartiere 5».
Questa la nota condivisa e sottoscritta dalle realtà presenti sotto al Comune di Firenze, lunedì 20 luglio 2020, alle 18.00, che ha raggiunto il Consiglio comunale rimasto inascoltato da parte della Giunta: Firenze Città Aperta, Potere al Popolo, sostegni alimentari del Quartiere 5, Sinistra Progetto Comune.
“Sono passati 70 giorni da quando il Consiglio Comunale ha approvato la mozione che dava mandato alla Giunta di attivarsi per destinare nuove e maggiori risorse, quantificate in almeno 6 milioni da spendere tra maggio e dicembre di quest’anno, per affrontare l’emergenza povertà e alimentare che sta colpendo la cittadinanza di Firenze.
Si tratta di 6 milioni che sarebbero stati facilmente recuperabili nel bilancio comunale dagli utili 2019 e chiedendo contributi speciali alle partecipate comunali di Toscana Energia e Publiacqua, incassate dalle bollette pagate lo scorso anno.
Si potevano anche usare i risparmi sui consumi dovuti alle chiusure delle sedi comunali durante il lockdown, e soprattutto dall’operazione che abbiamo denominato ‘la crisi si paga con gli interessi delle banche’, ovvero prevedendo per il 2020 la restituzione alle banche della sola quota capitale dei mutui.
Solo destinando una minima parte delle risorse liberabili a bilancio da queste operazioni si potevano destinare almeno 6 milioni a pacchi alimentari e buoni economici, fondi per il sostegno alle famiglie per pagare le bollette e gli affitti, oltre a altri interventi per rendere meno gravosa la crisi nelle fasce della popolazione più deboli”.
“Era così facile che non hanno mosso un dito da Palazzo Vecchio. Capiamo che siano stati impegnati nel coprire i buchi, anzi le voragini economiche, solo in parte imputabili alla imprevedibilità dell’emergenza Covid, ma che in gran parte si sarebbero potute evitare con scelte oculate in materia di entrate e se si fossero evitate elargizioni e prebende e spese inutili al grido del ‘tanto paga il turista’. La colpa della crisi se è innegabile che sia dovuta in parte alla imprevedibile e drammatica crisi, dalle politiche di Nardella e della sua maggioranza è stata sicuramente amplificata piuttosto che limitata”.
“Oggi, ancor prima di ieri, è necessario intervenire tanto a Firenze quanto a livello statale per applicare il principio di progressività fiscale, dall’addizionale IRPEF comunale, a dedicare risorse adeguate, a favore delle fasce della cittadinanza che stanno soffrendo maggiormente la crisi attraverso anche forme di redistribuzione della ricchezza, che colpiscano anche i grandi patrimoni di chi con la crisi degli ultimi anni si è arricchito”.
“Riteniamo grave che di fronte a un atto di indirizzo del Consiglio Comunale, che indubbiamente è l’organo più rappresentativo della cittadinanza, la Giunta non abbia dato risposte adeguate, che ignori la volontà e l’indirizzo del consiglio, rimandando allo stesso Consiglio, a settembre, l’analisi degli equilibri di bilancio.
Non ci risulta nessuna volontà di ottenere maggiori risorse dalle Partecipate, mentre si attende fatalisticamente contributi delle reti di solidarietà, sempre più in difficoltà a far fronte alle esigenze, in continuo aumento, o interventi nazionali. Ma da qui a settembre la crisi alimentare peggiorerà. Si daranno le colombe avanzate da Pasqua?
“A Nardella e alla maggioranza non possiamo che chiedere coerenza con il voto della mozione che è stata approvata due mesi fa e che si intervenga attivamente senza che si dia ogni responsabilità al livello regionale e nazionale, di cui lo stesso Pd fiorentino è comunque parte integrante”.