SABATO 26 FEBBRAIO – “Mobilitazione nazionale che vedrà un presidio anche a Firenze su ponte Santa Trìnita alle ore 10:00”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
L’articolo 11 della nostra Costituzione nasce dalla lezione imparata dalla barbarie della seconda guerra mondiale e dalla necessità di evitare in ogni modo la guerra. Abbiamo bisogno della pace.
Le valutazioni di quanto sta avvenendo in queste ore in Ucraina non possono limitarsi alle ultime settimane: da troppo tempo la parte occidentale del continente fingeva di non vedere il riemergere di logiche nazionalistiche che si pensavano superate.
Vogliamo partire dalla gravità delle decisioni della Russia, di usare la guerra come mezzo per risolvere le controversie. Un gesto sbagliato e pericoloso, che dalla minaccia passa alla violenza, da cui si esce sempre solo con morti e sangue.
Ma la contrapposizione con Mosca e di Mosca, non solo rispetto a Kiev, non è una novità apparsa all’improvviso in questo 2022.
La NATO è un’organizzazione anacronistica che determina una costante insicurezza in Europa, oltre a richiedere al nostro Paese di ospitare testate nucleari. Gli Stati Uniti non si preoccupano di destabilizzare altre nazioni, non è una novità. Lo hanno fatto provocando il resto del mondo proponendo di “allargare il patto atlantico ad est”.
Molte letture di queste ore sono pericolose. Dare per scontato che chi parla lingua ucraina sia nemico di chi parla lingua russa è un modo per alimentare il conflitto.
Non è una partita di calcio. Non c’è da scegliere la squadra per cui tifare. Occorre pretendere la cessazione delle operazioni militari. Meno armi, interruzione della violenza. Perché a rimetterci sono sempre le vittime, chi muore, chi resta ferito, chi vede devastate le proprie case e i propri territori.
L’occidente ha delle responsabilità chiare su quanto avviene, ma questo non vuol dire assolutamente giustificare le decisioni del Cremlino.
Dovremmo chiederci perché l’Europa conti così poco nel panorama internazionale e cosa sia stata fino a oggi l’Unione Europea.
Sabato saremo anche noi al presidio su ponte Santa Trìnita a Firenze, alle 10.00, per la manifestazione della pace e salutiamo ogni iniziativa che recupera la pratica dell’esposizione delle bandiere contro la guerra.
Dobbiamo dare forza ai movimenti che dal basso chiedono di porre fine alla violenza. Pretendere la fine del patto atlantico e chiedere una posizione autonoma dei nostri paesi.
Nelle istituzioni è per questo urgente rendersi conto di quanto la politica abbia perso centralità e forza. Ci riguarda tutte e tutti, a ogni livello.