“Abbiamo chiesto l’anno scorso investimenti per realizzare armadietti per la Polizia Municipale e per evitare che chi va in pensione o esce dal corpo debba cedere vestiti magari logori alle nuove assunzioni. Oggi leggiamo invece che diventa strategico il recupero e lavaggio di abiti usati”
Il testo dell’interrogazione presentata cliccando qui.
“Partiamo dalla fine. Per inquinare meno e risparmiare è possibile che in alcuni casi le divise della Polizia Municipale sia opportuno che vengano nuovamente utilizzate. In modo eccezionale e con buon senso.
Non come scelta strategica, come invece appare da una determina dirigenziale che stanzia una cifra pur modesta (2440 €) che va nella direzione opposta di quello che invece viene richiesto anche dalle rappresentanze delle classi lavoratrici.
Il servizio di lavanderia – aggiungono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – dovrebbe essere previsto per le divise in uso, non per quando vengono “restituite”.
Chi per ragioni di servizio si ritrova con i vestiti sporchi perché deve sostenere i costi a spese proprie? Maggioranza e destre non fanno a gara a chi vuole più divise per le strade? Che almeno le acquistino e le lavino!
Recuperare l’usato è buona pratica, ma non la si dovrebbe applicare partendo dalle divise di chi lavora, solo perché non si hanno i soldi per vestire le nuove assunzioni.
Altro che droni, giubbotti antiproiettile e fucili a pompa di cui discute il resto della politica.
Abbiamo troppe figure istituzionali che si emozionano quando si parla di armi e forze dell’ordine. Essendo di sinistra, abbiamo il vizio di partire dalle persone e dalla loro condizione lavorativa.
Per questo – concludono Palagi e Bundu – chiederemo conto all’Amministrazione se sia intenzionata a prevedere un servizio di lavanderia e sanificazione per il vestiario”.