“Una rinnovata discussione ieri in Commissione 5 ha visto il parere favorevole su un testo presentato da Sinistra Progetto Comune che arriva ora in Consiglio comunale senza nessun voto contrario”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Non sappiamo che governo ci sarà la prossima settimana.
Quel che è certo è che sono stati stanziati 10 milioni dello Stato, a cui si aggiungono 9 milioni di Cassa Depositi e Prestiti, per una piattaforma infelicemente chiamata “Netflix italiana per la cultura”.
Un progetto pubblico-privato che starebbe prendendo vita con la Chili S.p.A. di Stefano Parisi, che però di suo pare metta solo 3 milioni di euro (a cui si aggiunge il valore della struttura messa a disposizione, di cui si è stabilito un valore di 6 milioni).
19 milioni pubblici, 3 milioni privati. Però la società che gestirà questa operazione sarà pubblica solo al 51%.
In tutto questo quasi niente è previsto per le produzioni, mentre tutto sembra destinato a concentrarsi su un modello di distribuzione che guarda a un modello fuori scala ed estraneo alla storia europea.
Netflix, Prime Video, Disney+, Apple Tv+ e tutte le altre realtà simili hanno bilanci fuori scala, ma soprattutto non prevedono fondi stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Firenze ha un ruolo centrale nel panorama culturale e delle politiche culturali del Paese. Per questo siamo soddisfatti della seconda seduta della Commissione 5 dedicata alla risoluzione che abbiamo voluto presentare qualche settimana fa, sottoscritta anche dal Capogruppo del Movimento 5 Stelle di Palazzo Vecchio.
Ringraziamo il Presidente, insieme al gruppo del Partito Democratico e a quello della Lista Nardella, per aver portato avanti un confronto che ha permesso una sintesi tra posizioni diverse, portando a due richieste precise nei confronti del Governo (qualsiasi esso sarà):
1) prevedere un coinvolgimento della RAI – azienda pubblica – in un progetto in cui si investono risorse pubbliche;
2) avere consapevolezza delle centralità della creazione delle opere e non limitarsi a spendere risorse sulla produzione, tutelando le realtà del territorio che si collocano fuori dal mercato dei grandi protagonisti del mercato internazionale.
La Costituzione e le linee programmatiche europee prevedono un ruolo per le politiche culturali diverso rispetto a quelle secche del “mercato”.
In attesa del dibattito consiliare crediamo sia importante il contributo che il Comune di Firenze ha saputo dare alla discussione in corso sul tema e alleghiamo il testo su cui si è fatta sintesi nella seduta di ieri”.