“Ieri si è tenuta una commissione cultura dedicata alla difficile situazione della nostra città sono state evocati anche i servizi bibliotecari, che – ricordiamo – vedono una parte importante del loro funzionamento in appalto.
Le lavoratrici e i lavoratori di questo settore hanno portato avanti una mobilitazione importante, con il movimento Biblioprecari. Fino a essere ricevuto in Palazzo Vecchio, per la consegna di 5.000 firme della cittadinanza, che si vede realtà essenziali rimanere chiuse per problemi di bilancio (troppo fragile, troppo ostaggio dell’overtourism).
Al Comune di Firenze, da chi con il proprio lavoro garantisce i servizi, è stata chiesta una commissione consiliare, in confronto anche con l’Assessore presente ieri.
Ci è parso di capire – spiegano i consiglieri di sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – che il tutto sia rimandato a settembre. Confidiamo che possano cambiare le cose, perché c’è un appalto in scadenza, rispetto al quale ancora non ci sono risposte. Dopo settimane di lotta, sarebbe grave lasciare queste persone ulteriormente nell’incertezza.
Anche perché la riapertura delle biblioteche, da metà luglio, è stata annunciata a tambur battenti, dal Sindaco e dalla Giunta. Sono ritenute un bene essenziale e primario, equiparato al sistema sanitario, poco prima della pandemia.
Per chi ha conosciuto le imitazioni di Sabina Guzzanti dedicate a Massimo D’Alema sarà una scena familiare: un esponente del centrosinistra al timone di una barca, che scruta l’orizzonte, oscillando una mano e borbottando che “forse bisognerebbe fare qualcosa”. Ecco, non vorremmo che le nostre istituzioni finissero per avere questo atteggiamento. Di urgenza in urgenza.
A chi chiede ascolto e risposte – concludono Bundu e Palagi – non si può rispondere con una pausa estiva”.