“Le istituzioni non rispondano con la repressione alla nuova occupazione in via Maragliano”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Occuparsi di diritto all’abitare non paga elettoralmente, si usa dire negli ambienti politici.
Non ci è mai interessato, anche perché in questi anni abbiamo visto quanta ipocrisia governi le istituzioni. Si esprimono parole di circostanza sull’aumento delle disuguaglianze e delle povertà, ma niente di strutturale viene fatto per rispondere alle esigenze di intere parti della cittadinanza.
La repressione espressa con gli sfratti e gli sgomberi spesso è l’unica risposta data a situazioni specifiche di marginalità. Come se fosse una colpa individuale non riuscire a “restare a galla”.
Ieri in Consiglio comunale Fratelli d’Italia ci ha accusato di essere vicini al Movimento di Lotta per la Casa, parlando dell’occupazione iniziata in via Maragliano, in un albergo ormai chiuso.
Perché parlare di diritto all’abitare conviene elettoralmente se ci si può mostrare forti con i deboli. Lo fa anche il Partito Democratico. A cui piace parlare di legalità a corrente alternata. Condanna le occupazioni, ma il diritto costituzionale alla casa non viene garantito. Solo che le inadempienze dovute all’assenza di un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica non causano conseguenze a chi non sceglie di investire in tal senso. Ma le conseguenze ricadono concretamente sulla vita di persone per cui non ci sono abbastanza risorse neanche sul fronte dei servizi sociali.
Sarà che parliamo di persone che spesso non possono votare, perché magari si vedono la residenza cancellata per vivere in un immobile senza titolo. E per questo nessuno vuole occuparsene.
Noi rivendichiamo la nostra solidarietà al Movimento di Lotta per la Casa, attento a non colpire le piccole proprietà e a non alimentare la guerra tra poveri. Ma ci teniamo anche a ricordare che un Movimento è autonomo e indipendente. Non ha bisogno di strumentalizzazioni e criminalizzazioni. Ma di ascolto. E persino di gratitudine, perché in tanti casi si fa carico di ciò che lo Stato non vuol vedere.