“Abbiamo sostenuto le lavoratrici e i lavoratori dell’Università di Firenze, arrivati fin sotto Palazzo Vecchio in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico non molte settimane fa. Lo abbiamo fatto anche presentando una risoluzione. Da forza di opposizione sappiamo quanto sia difficile vedere approvate le nostre proposte, specialmente quando è complicato darci torto… Contrariamente a quello di cui veniamo spesso accusati, in aula consiliare, non ci interessa però rivendicare alcuna “bandierina”. Abbiamo quindi oggi ritirato il nostro atto – ha spiegato Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune – per convergere su un testo di tutta la Commissione lavoro. Perché è bene sentire la politica esprimersi contro livelli retributivi da 3,98 € l’ora, schierandosi al fianco di una mobilitazione presente sul nostro territorio.
Rimangono le nostre valutazioni, significativamente diverse da quelle espresse anche oggi dalle forze di maggioranza. L’apertura delle biblioteche universitarie in orario serale è un servizio importante per tante studentesse e studenti, ma non può essere garantita con inaccettabili livello di sfruttamento. Non si può continuare a farsi vanto di quello che funzionerebbe, senza mai esprimere critiche agli errori dell’ateneo, come invece fanno spesso il Sindaco e la Giunta. Non può nemmeno essere omesso il rapporto (scontato) tra Comune e ateneo fiorentino.
Siamo comunque soddisfatti di questo parziale risultato. Non merito di Sinistra Progetto Comune – conclude Dmitrij Palagi – ma di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che si sono attivati, impiegando il loro tempo e le loro energie per chiedere maggiore equità. Si tratta solo di un punto di passaggio, reso chiaramente possibile dalla sensibilità e dalla disponibilità delle altre forze oggi presenti in Commissioni che hanno espresso un parere unanime. Nella differenza di valutazioni si è espresso un unico giusto orientamento. Ora seguiremo con attenzione i prossimi passaggi, sia relativi alla vicenda dell’atto, sia quelli della mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Il testo della risoluzione ritirata cliccando qui. Quello approvato sarà disponibile appena passato in Consiglio comunale.