“Dal percorso di restituzione di queste settimane è cresciuta una richiesta di indicazioni sul piano elettorale a cui vogliamo dare una prima risposta”
Possibile (Alessandro Tinti),
Potere al Popolo (Giorgio Ridolfi),
Rifondazione Comunista / Sinistra Europea (Lorenzo Palandri)
Antonella Bundu – Capogruppo in Consiglio comunale Sinistra Progetto Comune
Pietro Poggi – Sinistra Progetto Comune
Quello che proponiamo alla città è un nuovo patto nella società, per mettere in discussione la gestione del potere.
La cittadinanza, i movimenti, i comitati, le associazioni organizzano dal basso il nostro territorio, costruiscono risposte solidali e spesso si sostituiscono alle istituzioni.
Chi lavora fatica a sopravvivere e vivere nella nostra città. Crescono disuguaglianze, ingiustizie e senso di insicurezza.
Abbiamo in questi mesi avviato un percorso di restituzione e sentiamo crescere la richiesta di dare una proposta chiara per il 9 giugno 2024.
Garantiamo massima determinazione sulla gestione dei servizi pubblici senza il privato (in alternativa alla multiutility), sulla necessità di stare per le strade con i servizi per fare prevenzione e non abbandonare le persone alla criminalità, sul rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sulla costante presenza nelle case popolari (da aumentare rapidamente), sull’assoluta tutela del territorio per contrastare i cambiamenti climatici e le devastazioni ambientali, sulla tutela della popolazione sorvolata, sulla necessità di superare l’anacronistica idea di un aeroporto “più grande”.
La tattica sta soffocando il dibattito cittadino. L’astensione è altissima. Un nuovo patto sociale può garantire anni di governo nuovo. Anche per questo stiamo proponendo in Palazzo Vecchio di cancellare l’elezione diretta di chi governa i Quartieri (vista anche la “storia” del commissariamento del Quartiere 1).
Abbiamo come priorità la centralità di chi tutti i giorni garantisce i servizi dell’ente, come dipendente del Comune o in appalto (dove non si possono accettare salari inferiori ai 10 euro l’ora).
Vogliamo imporre nel dibattito i diritti della residenza, spesso marginalizzata da chi pensa che il turismo sia l’unica possibilità di sviluppo economico della città.
Abbiamo intenzione di proseguire sorridendo e con determinazione, in modo aperto e leale.
Avanziamo la nostra proposta presso l’area verde di via Maragliano, nella zona di San Jacopino, oggi al centro di una situazione che può risolversi con la centralità del sociale, o offrendo solo repressione e paura, magari in attesa di nuove espulsioni della cittadinanza.
Speriamo che le forze di sinistra ed ecologiste che stanno tentando di allearsi con Sara Funaro aderiscano al nostro percorso, prendendo atto di come il PD oggi stia governando con Italia Viva Città e Regione, condividendone le posizioni su temi fondamentali.
Vogliamo dialogare anche con tutta l’area che si riconosce come civica sul nostro territorio, considerate le tante istanze concrete grazie alle quali abbiamo incontrato storie diverse da quelle del perimetro dei partiti della sinistra.
Per questo i partiti politici della coalizione, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, insieme a molte persone che si sono riconosciute nella storia di Sinistra Progetto Comune in questi anni di Consiglio comunale, hanno chiesto la disponibilità al gruppo uscente per arrivare a governare Firenze.
Offriamo quindi la candidatura di Dmitrij Palagi a sindaco per il 9 giugno, perché cresca la storia della sinistra plurale, ecologista, popolare e pronta a governare che abbiamo portato avanti nel quotidiano e prosegua il confronto tra tutte le forze che ne condividono gli intenti.
Dmitrij Palagi
Classe 1988, una militanza politica attiva nata a sinistra 18 anni fa, all’interno delle istanze studentesche. Già candidato Consigliere comunale per Tommaso Grassi e Antonella Bundu è stato eletto in Palazzo Vecchio nel 2019 nella lista di Firenze Città Aperta. Insieme alla capogruppo hanno presentato oltre 2.100 atti, cercando di non mancare a nessun appuntamento “fuori dalle istituzioni”.
Laureato in filosofia mentre lavorava in un Centro di Assistenza Fiscale, con un dottorato in storia medievale conseguito durante gli anni della consiliatura. Da un paio di anni è docente precario nei Centri di Formazione Professionale, dove insegna storia, cultura del lavoro e dell’impresa.