“Il lavoro dovrebbe essere l’espressione della propria libertà, non un modo per sopravvivere, cercando qualcuno pronto a comprare il nostro tempo di vita e i nostri corpi”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Ringraziamo le commissarie e i commissari della Commissione 9, a partire dalla Presidente, per il dibattito di oggi in cui si discuteva l’atto con cui chiediamo a Parlamento e Governo di bloccare le esperienze di alternanza scuola-lavoro e rivedere con urgenza i percorsi in cui chi è in età di obbligo scolastico si ritrova di fatto a lavorare.
Purtroppo il nostro è stato l’unico voto a favore, mentre il resto dei gruppi presenti (dalle destre alla maggioranza) hanno voluto chiarire la loro contrarietà.
Riconosciamo di avere posizioni chiare e nette, perché da ormai troppi decenni c’è un coro unico pronto a ridurre lo studio a un percorso di formazione in cui apprendere nozioni e capacità da mettere poi sul mercato.
In questo modo la cittadinanza è ridotta a una dimensione in cui esiste solo individualmente, mentre la precarietà devasta anche la possibilità di una stabilità salariale con cui tentare di migliorare le proprie condizioni sociali.
Gli incidenti, anche mortali, nei luoghi di lavoro, in significativo aumento in questi mesi, non sono per noi una sponda emotiva per fare breccia nel sistema istituzionale, e nemmeno un modo per strizzare l’occhio all’opinione pubblica.
La nostra lotta per un sistema scolastico migliore viene da lontano e ha radici profonde, condivise con movimenti studenteschi, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria: non pretendiamo di essere l’unica voce politica di questi mondi, anzi, ma vorremmo che queste realtà fossero al centro della scuola, più che le imprese.
Perché la Costituzione dice cose ben precise, e nella nostra funzione pubblica è ai suoi principi che ci dovremmo ispirare, non alle leggi della finanza e del mercato.