A me pare chiaro quanto il Sindaco di Firenze e almeno una parte del Partito Democratico stiano usando la loro forza per imporsi sulle discussioni all’interno dei movimenti della pace.
Cercare unità attraverso l’imposizione qualifica la buona volontà di chi lo fa.
Con il massimo rispetto di questa decisione, lecita, non si può far finta che sull’esportazione delle armi e il ruolo della NATO nel mondo del XXI secolo ci siano posizioni diverse.
In Consiglio comunale abbiamo registrato l’impossibilità di convergere con chi è a favore di un ruolo attivo dell’alleanza atlantica e dell’alimentare le presunte soluzioni militari. Dovremmo quindi dividere le piazze, distraendoci dalla necessità di porre fine all’invasione russa?
No, anche perché oggi su tutta la stampa nazionale si parla di domani e c’è una disparità enorme sui mezzi di comunicazione a disposizione, quindi anche domani ci saranno le compagne e compagni. Per questo imporre le proprie date istituzionali su quelle dei movimenti è un modo per disconoscere l’esistenza di alcune posizioni.
E non ha a che fare con la politica, far finta che non esista niente oltre a sé.
Detto questo oggi l’appuntamento è importante.
Le armi devono tacere.
Saremo al fianco del Comitato Fermiamo la Guerra e dell’assemblea cittadina nata per chiedere la pace.