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Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consigliera e consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune
“Non può essere un comunicato breve il nostro, perché la situazione merita di essere chiarita per quanto possibile e l’Amministrazione non può più nascondere le responsabilità politiche dietro alla tecnica. La storia della Stanzina dei Bambini chiusa parte tre anni fa e arriva a gennaio 2020 con quattro interrogazioni. Quattro risposte scritte arrivate da quattro assessori diversi, che si contraddicono.
Il punto di partenza (marzo 2017) è una perla ai limiti del comico: lo spazio non sarebbe stato chiuso, semplicemente perché “non è stato aperto”… Nessuna dichiarazione di inagibilità, solo interventi necessari per visibili necessità (quindi si è dato un’occhiata e si è deciso di fare qualche intervento).
Secondo passaggio, di novembre 2017. Servono dei lavori di messa in sicurezza, si è scoperto. La Direzione Servizi Tecnici ha avuto delega dall’Ufficio del Sindaco per trovare le risorse necessarie. A noi risultava che i soldi spesi in questi due anni fossero del Quartiere 1, ma abbiamo già fatto tutte le richieste necessarie per verificare. Comunque qui si conferma che la stanzina è affidata al Quartiere, che ne dispone per concessioni temporanee. Nel frattempo si è deciso di cambiare le serrature.
Terzo passaggio, di agosto 2018. I lavori sono stati conclusi a luglio. Manca il verbale e la liquidazione di quanto fatto. Questione di poco. Nel frattempo c’è una nuova porta, quindi presumibilmente una nuova serratura. La stanza si conferma nella disponibilità del Quartiere 1.
Gennaio 2020. La realtà è cambiata, siamo in un mondo parallelo. Il tutto si sarebbe attivato nel 2019, con controlli e cerificazioni collocabili a fine dello scorso anno. Il 15 gennaio (la settimana scorsa) sarebbero stati fatti nuovi sopralluoghi e stanno per partire i lavori. Contestualmente l’ufficio del Sindaco deciderà la destinazione dell’immobile. Nel frattempo la riapertura da parte della cittadinanza è stata sgomberata, forzando la nuova porta e la nuova serratura.
Ma questi lavori tra il 2017 e il 2018 sono stati fatti? Se sì, perché si parla di una procedura completamente ripartita nel 2019? I soldi sono stati messi dal Quartiere o dal Comune? Perché dopo anni la stanzina pare essere stata tolta dalla disponibilità del Quartiere 1? Perché non si riesce a sapere precisamente che tipo di lavori sono stati ritenuti necessari? Quattro assessori per quattro interrogazioni denotano grande confusione e sembra tutto in linea con i peggiori pregiudizi delle modalità di governo “all’italiana”. Sempre che lo scopo non sia tenere chiusa quella “stanzina”, nel qual caso è un capolavoro quello a cui stiamo assistendo. Che chiede però di essere “vendicato”. Anche perché si sono cambiate tre serrature in tre anni …e forse allora c’è anche un uso illogico delle risorse.
A questo punto l’unica soluzione sensata è quella di riaprire lo spazio in tempi rapidi e riconoscerla come bene comune da affidare alla cittadinanza pronta a far vivere quel luogo, come dimostrato durante l’Epifania popolare di poche settimane fa. L’Assessore ha scelto di non rispondere di fatto, garantendo che vuole riaprire lo spazio a disposizione della cittadinanza. Visto come è andata in questi anni, non ci basta proprio!”.