“Domani raggiungeremo la manifestazione indetta a Prato, dalle ore 10.00, in piazza delle Carceri, per ricordare l’insostenibilità di questo modello di sviluppo, che danneggia la vita di chi ha bisogno di un salario e il pianeta”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“La media, raccontata sulla stampa che non tace sulle morti sul lavoro, è di tre vittime al giorno.
Ieri è stato ucciso un operaio, da una fresa industriale, a Busto Arsizio.
A lui si sono aggiunte altre due persone, a seguito del ribaltamento di un trattore, tra le cause più diffuse, che sembrerebbe essere la ragione dell’incidente che ha coinvolto un ragazzo di 16 anni in Sardegna.
Sangue in cambio di un salario.
Di classi lavoratrici dimenticate, in nome della ripresa. Applaudite mentre garantivano i servizi essenziali durante la prima fase della pandemia, già oscurate dal dibattito pubblico, perché serve finanza, impresa, profitto, per far ripartire la nostra economia.
A che costo? Figlie e figli senza genitori, lutti, tragedie e tanta retorica sulla necessità di non vedere il ripetersi di episodi per niente isolati.
Ci sarebbe da parlare anche delle malattie professionali e dell’insopportabile cultura diffusa per cui un po’ di rischio rende più interessante la vita, per non parlare delle dinamiche che cercano di colpevolizzare i comportamenti individuali della vittima.
Rispetto alla vicenda di Montemurlo leggiamo di quanto ipotizzato dalla Procura di Prato e attendiamo l’esito dei procedimenti.
Crediamo fondamentale però riconoscere quanta poca attenzione si sia prestata in questi mesi alla maggioranza delle persone che vivono sul nostro territorio: sono lavoratrici e lavoratori che hanno bisogno di uno stipendio per poter avere un tetto sulla testa, per garantirsi livelli di vita decisamente diversi da quelli di chi ha continuato ad arricchirsi anche in tempi di pandemia.
L’aumento delle disuguaglianza non si traduce in numeri astratti. È una verità concreta, che riguarda noi e chi abbiamo intorno.
Sbaglia, o dice il falso, chi dice che tutte le parti della società hanno gli stessi interessi. In questo sistema economico non è così.
Al pianeta e alle persone si chiede di accettare e subire un modello di sviluppo insostenibile. Per cosa? O meglio, per chi?
Domani saremo ovviamente a Prato, alla manifestazione indetta a Prato, in piazza delle Carceri, da CGIL, CISL, UIL, ringraziando tutte le organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero per la giornata del 7 maggio, le cosiddette “confederali” come quelle del sindacalismo di base”.