“Il sindacalista CISL deve essere immediatamente reintegrato. La politica deve abbandonare pratiche inaccettabili vecchie di due secoli e rifiutare ogni logica di fidelizzazione”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Se è vero che sono beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi ed eroine, bisognerebbe almeno evitare di colpire duramente quelle persone che fino a pochi giorni fa venivano applaudite dai balconi. Un sindacalista CISL di Torregalli dell’ospedale San Giovanni di Dio è stato licenziato, con l’accusa di aver rilasciato delle dichiarazioni al TG2, che ha trasmesso delle dichiarazioni rilasciate in forma anonima. La persona interessata dal provvedimento nega di essere la fonte di quelle frasi.
L’AUSL Toscana Centro ha deciso di fare un’indagine, stabilire chi incolpare e procedere a togliere il lavoro a questo sindacalista. Siamo ai livelli delle peggiori logiche padronali di due secoli fa. Non si tratta nemmeno dell’unico licenziamento in queste settimane in cui sarebbe vietato togliere il lavoro, in tempi di piena crisi legata alla pandemia. Ricordiamo la vicenda del Mugello, dove un operatore dei servizi ambientali era stato colpito per aver rilasciato delle dichiarazioni sulle mancanze dei Dispositivi di Protezione Individuale. Stesso “capo di imputazione” che ha riguardato Marco Lenzoni da parte dell’AUSL Nord Ovest.
Il sindacalista CISL di Torregalli deve essere reintegrato. Questo è il primo passo imprescindibile, che deve riguardare anche tutte le altre persone che in questi mesi si sono viste intimorite da arroganza e inumanità. La politica però deve fare di più: porre fine alle logiche di fidelizzazione alle aziende del personale dipendente. Se una persona decide di tutelare le proprie condizioni di lavoro o il servizio che deve garantire all’utenza, non può essere penalizzata. Questa dovrebbe essere una considerazione scontata, di buon senso, che invece pare essere chiesta solo dalla sinistra… Così non può essere e non smetteremo di chiedere che venga cambiato il sistema complessivo a danno delle classi lavoratrici”.