“Il Difensore Civico della Toscana dà un importante riscontro alle segnalazioni della cittadinanza di queste settimane, esplicitando come si configurino gravi comportamenti all’interno delle denunce ricevute. Invitiamo le persone a continuare a raccontare i loro casi”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Gli interventi in cosiddetta “intramoenia” si possono fare solo per avere la garanzia di chi procederà a farli, non per saltare le liste di attesa: è quanto ricorda il Difensore Civico in una nota di questi giorni, che raccoglie un’ulteriore segnalazione da parte della cittadinanza, anche a seguito di una trasmissione organizzata da Lady Radio con l’Assessore regionale alla Sanità.
Vogliamo ringraziare chi ci sta permettendo di svolgere questa funzione politica, nonostante le competenze siano più regionali che comunali: la questione è politica e mentre chi ci governa è abituato a scaricare le proprie responsabilità su altri livelli, noi preferiamo farci carico anche di quello che apparentemente non ci si aspetta da noi, nonostante l’impegno che richiede.
Chi prescrive una prestazione deve accertarsi che questa avvenga in tempi congrui e dare il giusto codice di priorità alla richiesta, mentre la chiusura delle agende è vietata per legge. Sono alcune delle ulteriori informazioni che il Difensore Civico ha voluto ricordare.
La pandemia ha messo in crisi il sistema sanitario nazionale e regionale, che viveva forti difficoltà già prima della Covid-19, grazie ai tagli di chi ci ha governato almeno in questi ultimi vent’anni. Questo però non può tradursi nella possibilità di offrire il privato come unica soluzione per dei diritti riconosciuti dalla Costituzione e dal quadro normativo a più livelli.
Gli enti locali possono e devono svolgere una funzione di controllo e di proposta, per pretendere adeguati investimenti, livelli occupazionali e forme organizzative funzionali ai bisogni del territorio, nel confronto diretto con le lavoratrici e i lavoratori del settore (includendo tutte le categorie).
Invitiamo un’altra volta ancora la cittadinanza di Firenze a segnalarci casi di liste di attesa lunghe e tali da costringere le persone a rivolgersi a delle prestazioni a pagamento.