“Non siamo in guerra con un virus, stiamo cercando di contrastarne la diffusione e gli effetti negativi sulla nostra salute. Per questo è assurdo chiudere gli occhi sui problemi quotidiani e limitarsi a rilasciare condanne o giudizi”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Ognuno faccia la sua parte: questo ci dovevamo dire due anni fa. Invece ogni livello istituzionale è impegnato a scaricare le proprie responsabilità e insistere sull’eccezionalità della situazione in cui siamo immersi.
Lunedì chiederemo conto di cosa si è fatto per i servizi educativi e il trasporto pubblico locale: come si sono rafforzati? Perché l’assenza di personale, di mezzi e l’insufficienza di spazi adeguati vengono da lontano e devono valere anche con una popolazione totalmente vaccinata.
Ci è stato chiesto oggi in conferenza capigruppo perché siamo a favore della didattica in presenza e preferiamo tenere il prossimo consiglio comunale in telematico: perché non c’è niente da dimostrare in termini bellici e macisti. Il virus è solo contento se si creano situazioni in cui poter passare da una persona all’altra. Attualmente in Toscana è più che complicato fare un tampone e chi è al quinto mese dalla seconda dose non può vaccinarsi.
Chi parla di rischio calcolato ci spieghi cosa calcola. Perché ci sono persone che vorrebbero farsi il tampone e la terza dose ma non possono accedere a nessuno dei due. Quindi mentre la scuola è un diritto essenziale, la seduta nel Salone dei Duecento, in questa situazione di crisi organizzativa della Regione Toscana, si sarebbe potuta spostare in digitale, nonostante tutte le difficoltà che questo implica.
Governare la pandemia non vuol dire far finta che non ci sia da una parte e tenere tutto in uno stato di costante emergenza dall’altra: convivere con la Covid-19 vuol dire mettere in discussione le nostre società, a partire da ciò che non funziona, per migliorarle. Non sta avvenendo.
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