“Confidiamo che il Sindaco e la Giunta smettano di pensare che basti un nome per programmare politiche culturali”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
(Foto di Carlo Galletti)
Ringraziamo Cristiano Chiarot per le sue parole di ieri. Tante persone hanno affollato la Casa del Popolo ARCI di San Bartolo a Cintoia, con oltre 100 persone rimaste anche a cena.
Vogliamo riprendere una sua battuta. Se si vuole restare nella metafora calcistica, c’è da chiedersi se negli ultimi anni non abbiamo segnato degli autogol.
È stato importante poter ricordare come nel 2019 il problema principale nacque dall’ipotesi del Sindaco Nardella di delegare la Presidenza della Fondazione su politiche culturali in discontinuità con la gestione immediatamente precedente. Con Chiarot il Maggio Musicale ha cercato il territorio, cittadino, metropolitano e regionale. Un legame con il pubblico che ricerca il superamento delle divisioni di classe ed economiche.
Tutto era perfetto in quella gestione? Sicuramente no, lo hanno ricordato anche le persone presenti in sala che negli anni lo hanno criticato costruttivamente da posizioni sindacali o politiche. Però c’era la possibilità di parlare di politiche culturali, come è stato fatto anche da Sara Nocentini e Simone Siliani, già assessora e assessore alla cultura (in Regione e in Comune).
Fuortes o Cutaia? Posta così questa domanda che senso ha? Perché quindi il Sindaco sceglie di alimentare questa dinamica? Da quando Tommaso Sacchi è andato a fare l’Assessore a Milano non c’è più neppure con chi interloquire in Palazzo Vecchio. La Vicesindaca viene mandata in prima linea a leggere comunicati stampa, mentre Firenze si impoverisce.
Ringraziamo le tante persone che erano presenti ieri, le comunità della nostra coalizione e chi è intervenuto. Ringraziamo anche il circuito ARCI e la Casa del Popolo: luoghi di cultura, socialità e aperti al confronto.