“Le risposte di oggi ad alcune domande confermano la nostra posizione: c’è un problema di visione generale di cui la politica deve assumersi responsabilità”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Il Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino oggi ci ha detto che gli è stato chiesto di venire perché era l’unico a poter salvare la situazione.
Però è necessario ricordare come siamo arrivati alle dimissioni di Cristiano Chiarot e Fabio Luisi. Il Presidente della Fondazione, Sindaco di Firenze, annuncia di volerla lasciare a Salvatore Nastasi, che però non arriverà.
La precedente gestione del Maggio è giudicata insostenibile da parte del Partito Democratico e di chi Governa Palazzo Vecchio?
Oggi il Sindaco non è venuto al fianco del Sovrintendente. Dice che c’è un attacco politico, ma aspetta la Corte dei Conti. Una politica che non si assume le sue responsabilità e non sa entrare nel merito di quelle contestazioni che facciamo.
Questo Sovrintendente pensa sia giusto gestire tutto in grande. Non solo le spese rimborsate con le carte di credito, ma anche l’aumento dei costi degli spettacoli.
I costi fissi sono coperti dai contributi pubblici. Quelle grandi cifre raccolte, di cui si vanta questa Amministrazione, corrispondono a maggiori uscite, mentre le istituzioni continuano a tenere in piedi le fondazioni lirico sinfoniche.
Per noi è inopportuno viaggiare in elicottero per incontrare un club di persone ricche. Ma ancora più grave è chi non ascolta i dubbi e le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali: quindi Sindaco e Giunta (anche se non c’è più l’Assessore alla Cultura).
Il Sovrintendente ha inoltre spiegato cose gravi rispetto al Governo e al Ministero. Il Maggio Musicale sarebbe stato contestato dall’esecutivo per aver usato troppo poco la cassa integrazione. È così? Per Dario Franceschini era meglio averne di più?
Sui concorsi di assunzione:
1) quello in cui si doveva rinunciare a contenziosi di stabilizzazione è considerato un “refuso”, a cui si è posto rimedio (ma se non ci fosse stata la denuncia dei sindacati e nostra?),
2) quello in cui si chiede di non aver già avuto contratti a tempo determinato per la biglietteria è fatto per evitare cause e richieste di stabilizzazione, in attesa che Governo e Parlamento possano intervenire.
Sui pagamenti in ritardo, ci è stato detto che il problema sono le artiste e gli artisti che non sanno fare le fatture. Non crediamo di dover commentare, ci limitiamo a dare solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori.