“Una mozione della maggioranza è stata emendata, facendo di fatto un passo indietro sulla richiesta di una società in house. Che problemi ci sono?”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Una curiosa commissione consiliare 9 si è tenuta oggi: si discuteva un atto del Partito Democratico che in origine chiedeva di proseguire nella volontà espressa dal Sindaco e dalla Giunta di internalizzare il servizio mensa, con un modello di società in house.
Più volte ci siamo espressi sulla necessità di procedere a una gestione diretta di un servizio essenziale, stando attenti non solo alla qualità del cibo e al rapporto con l’utenza e il territorio, ma rivolgendo la massima attenzione a chi lo rende possibile: le lavoratrici e i lavoratori.
Anche le società in house presentano criticità, seppur di gran lunga inferiore al sistema degli appalti, quindi avremmo espresso una posizione di perplessità anche sul testo originale.
Ma il Partito Democratico ha emendato il suo testo, facendo sparire l’in house, lanciando un messaggio inquietante, come se si stesse sgretolando la possibilità di internalizzare.
Quindi i titoli dei giornali con le dichiarazioni della Giunta e del Sindaco cosa sono stati fatti a fare? Giusto per far notizia, a prescindere dalla concretezza della realtà?
Si tratta di un modo sbagliato di procedere: il Consiglio comunale deve esprimere atti di indirizzo, non renderli innocui per non mettere in difficoltà chi governa Palazzo Vecchio, che evidentemente su questo tema è in difficoltà a prescindere dalle mozioni.