“Una nuova lettera, a firma CUB Sanità e Associazione ADINA, evidenzia le criticità di sistema delle RSA. Dopo mesi è necessario un nuovo atteggiamento, di confronto puntuale con tutte le parti”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Questa mattina abbiamo depositato una nuova interrogazione urgente, riguardo alle Residenze Sanitarie Assistenziali. Riteniamo importanti le dichiarazioni dell’Assessora regionale al Sociale, che ha affermato l’intenzione di tutelare l’utenza nelle loro relazioni con l’esterno, senza trasformare i luoghi per persone anziane o non autosufficienti in aree di reclusione.
Purtroppo la situazione nelle RSA fiorentine sembra però essere sfuggita di mano, con conseguenze che ricadono direttamente sulle classi lavoratrici e sull’utenza, oltre che sulle famiglie di entrambe. Finalmente si è proceduto a effettuare tamponi e non più test sierologici, come richiesto dalle parti sindacali già ad aprile di questo anno. Il risultato è quotidianamente sulla stampa: allarmi su allarmi, emergenze su emergenze. Il tutto in un sistema di appalti basato sul minutaggio, sul numero di persone all’interno delle strutture e su una logica economica che induce a scelte opposte rispetto a quelle che si dovrebbero fare per tutelare le persone e venire incontro ai loro bisogni.
Sovraccarico per chi lavora, livelli salariali e occupazionali non garantiti, necessità di adeguati dispositivi di protezione individuale e di formazione specifica per far fronte al particolare contesto che stiamo vivendo, urgenza di figure sanitarie nelle bolle COVID-19 all’interno delle RSA, con parametri di assistenza che vadano oltre quelli previsti ordinariamente, già di per sé insufficienti anche per le situazioni normali: sono tra le richieste avanzate dall’organizzazione sindacale CUB e dell’associazione ADINA, nella giornata di ieri, rivolta al Direttore Generale di Montedomini. Chiediamo al Comune di Firenze di promuovere un percorso urgente di confronto e ascolto, per arrivare alle necessarie risposte che dovranno essere date.
Politicamente crediamo sia necessario anche per la Regione confrontarsi non solo con il terzo settore ma anche con le parti sindacali e l’associazionismo impegnato a tutelare i diritti-bisogni delle persone anziane e non autosufficienti”.