Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Che saremmo arrivati a questo punto era possibile prevederlo. Per evitarlo avevamo avanzato delle proposte precise già durante la campagna elettorale, e di nuovo in occasione della recente delibera sul regolamento per l’occupazione straordinaria di suolo pubblico. Proposte peraltro in continuità con le posizioni sostenute dalla sinistra di opposizione di Palazzo Vecchio anche nelle consiliature passate.
Quando la Giunta ci ha proposto il regolamento per l’occupazione straordinaria di suolo pubblico avevamo chiesto di:
– Non sacrificare posti auto senza adeguate compensazioni (il problema del parcheggio non riguarda solo il centro storico).
– Nessuna deroga per il rumore per i locali che andasse oltre le 22.00.
– Quota di posti riservata alla cittadinanza senza obbligo di consumo.
– Attenzione agli spazi necessari per i diversamente abili e per i posti auto loro riservati.
– Obbligo di liberare le zone occupate entro mezzanotte.Nessuna di queste proposte è stata presa in considerazione.
Ricordiamo poi che da tempo giacciono inascoltate le nostre proposte di:
– Assicurare bagni pubblici aperti 24 ore e gratuiti.
– Anticipare la pulizia delle piazze all’una di notte.
– Estendere la ZTL a 24 ore su 24 per tutta la settimana.
– Riqualificazione degli spazi pubblici con interventi di inclusione sociale a tutti i livelli e in tutti i campi.
– Favorire momenti di incontro pubblici e di socialità, per non lasciare alle singole persone il peso di problemi che le portano a sentirsi schiacciate e impotenti.
– Favorire il ritorno della residenza nel centro. Una città con spazi vuoti favorisce l’aggravarsi dei problemi.
– Attivare un confronto tra Comune, Quartieri, associazioni della popolazione residente e gestori dei locali presenti sul territorio, che sappia anche costruire alternative migliori all’attuale modello cittadino.
Per come è degenerata la situazione al momento pare non ci siano altre risposte che quelle di tipo repressivo. Una sconfitta totale. Ai residenti non restano che le vie legali, mentre le istituzioni litigano su chi deve mandare le divise per le strade. Oggi il Sindaco ha fatto il conto a 150 persone a giro per il centro (50 della Municipale, 50 della Polizia, 50 dei Carabinieri). Bene che vada il problema sarà risolto per qualche giorno, per poi riproporsi da altre parti, magari in periferia, dove peraltro problemi di schiamazzi notturni non mancano. Con 150 persone e le oltre mille telecamere non si riuscirà comunque a tenere sotto controllo tutte le vie, nemmeno quelle del Centro Unesco. Forse si immagina turni di diritto al riposo suddivisi per quartiere?
Anni di mancato ascolto e di non governo dei conflitti ora stanno traducendosi in situazioni insostenibili. Eppure il Sindaco e la sua maggioranza hanno governato anche nei cinque anni della precedente consiliatura. Quanto è stato dato ascolto alle segnalazioni dei comitati Manoiquandosidorme, di Santo Spirito, di Oltrarnofuturo e di Oltrarno e Centro Storico? La documentazione presentata da questi e altri comitati negli anni è corposa. Come le segnalazioni alla Municipale che arrivano da diverse parti della città.
Quando si comincerà davvero a pensare alla città nella sua complessità, smettendo di mettere in contrapposizione residenti e lavoratori, il diritto a dormire, quello di poter lavorare, quello di vivere gli spazi pubblici e quello alla socialità? Quale alternativa offre la città a chi vuole passare il tempo con altre persone, oltre al consumo di qualche bevanda alcolica? Mettere i circoli ricreativi e culturali in condizione di riaprire certamente non basta, ma sarebbe già un punto di partenza se al contempo ci si sforzasse seriamente di promuovere modelli culturali e di condivisione fuori dal modello di mercato, che punta a far il massimo profitto con il minore sforzo ignorando qualsiasi diritto e bisogno.
Abbiamo letto delle dichiarazioni di Giunta evidenziare che la situazione di questa estate 2020 sarebbe dovuta all’assenza di programmazione culturale diffusa (che in altre realtà invece si è garantita, come a Scandicci, aggiungiamo noi). Vero, ma anche quando ci si è mossi in questo senso, non si è prestata la dovuta attenzione ai residenti (basti pensare a quanto segnalato nella zona di San Bartolo a Cintoia, per far solo un esempio). Abbiamo anche ascoltato tentativi di scaricare le responsabilità su famiglie e scuola, come se il disagio con cui molti vivono la città non fosse prima di tutto e soprattutto conseguenza di come la città guarda (o meglio non guarda) alle nuove generazioni.
Crediamo fermamente che sia ora di ripensare la città a partire dal rispetto per chi la vive e la abita. Noi siamo disponibili a incontrare tutte le associazioni e le persone che vorranno confrontarsi con noi. Lo abbiamo fatto in questi giorni e useremo i prossimi per essere i primi a richiedere questo dialogo”.