“Il testo della risoluzione presentata da Sinistra Progetto Comune verrà ulteriormente approfondito. Confidiamo che da Firenze possano arrivare indicazioni utili e costruttive per evitare errori”
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“10 milioni, a cui si aggiungono 9 milioni di Cassa Depositi e Prestiti, sono stanziati dal Governo (ancora in carica?) per creare la cosiddetta Netflix italiana. Pare che si chiamerà ITsArt, con un’espressione che non rende giustizia alla lingua “di Dante”, a 700 anni dalla sua morte.
Nome e anglicismi a parte, quello che ci preoccupa è un modello basato solo sulla distribuzione dei contenuti, più che sulla loro creazione, secondo un frainteso e presunto modello delle grandi piattaforme internazionali.
L’arte e la cultura, anche “sul mercato”, hanno un ruolo diverso in Europa, rispetto al sistema statunitense. Quello che però si rende davvero necessario correggere è l’esclusione della RAI, una realtà pubblica che al momento non è minimamente coinvolta, nonostante il soggetto privato (che dovrebbe detenere il 49% della società controllata creata per l’occasione) metta a disposizione solo 3 milioni, a fronte dei 19 di parte pubblica. L’Espresso ha infatti pubblicato la notizia che dei 9 milioni promessi da Chili, 6 sono di struttura digitale “messa a disposizione”.
La Commissione 5 del Comune di Firenze ha oggi registrato una convergenza sulla necessità di investire sulla creazione di contenuti e opere, artistiche e culturali, prevedendo un ruolo attivo della RAI. Ci è stato chiesto del tempo per ulteriori approfondimenti ed eventuali emendamenti. Ringraziamo il Presidente e le altre persone che compongono la Commissione per l’articolata discussione che c’è stata, auspicando che presto Firenze possa contribuire in modo costruttivo alla discussione che sta attraversando tutto il Paese.
Firenze ha avuto, ha e avrà un ruolo da protagonista nel dibattito sulle politiche culturali del Paese e dell’Europa. Salutiamo con favore il voto della Città Metropolitana di Napoli, che ha già approvato un testo simile a quello che abbiamo discusso oggi.
La risoluzione è stata infatti messa a disposizione di tutte le realtà interessate alla questione, in un confronto attivo con il dipartimento cultura nazionale del Partito della Rifondazione Comunista ed è importante che la discussione pubblica si sviluppi con consapevolezza e partecipazione.
Con l’occasione vogliamo ringraziare tutte quelle realtà che stanno resistendo a questa difficile fase segnata dalla pandemia Covid-19, in un settore colpito da tagli e scelte sbagliate di (mancati) investimenti. La cultura non è merce. Si tratta di un diritto, di uno spazio di lavoro, formazione e partecipazione, che specialmente a Firenze è in forte relazione con tutto il tessuto urbano e il modo in cui una città viene vissuta”.