“La caffetteria all’interno della sede del Comune di Firenze chiusa da fine maggio non riaprirà a breve, nonostante la ripresa dei flussi turistici”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
A settembre 2021 ci fu spiegato che la caffetteria di Palazzo Vecchio vedeva sospesa la sua attività a causa della pandemia: per tutelare la concessione ed evitare possibili ricorsi, l’Amministrazione aveva anzi deciso di andare incontro il più possibile alla società affidataria.
A metà luglio 2022 ci viene spiegato che invece occorrerà individuare un nuovo concessionario, perché la ditta ha scelto di risolvere il contratto per eccessiva onerosità da fine maggio.
Cosa è cambiato? Di sicuro la Giunta, visto che la prima risposta è stata firmata da un assessore oggi in carica a Milano, mentre la più recente arriva dalla Vicesindaca, che da poco ha assunto la delega alla cultura.
In sostanza l’anno scorso ci è stato detto che si voleva evitare di ritrovarsi in una soluzione simile a quella odierna, anche se non è CODESA a rivalersi su Palazzo Vecchio, ma il Comune che sta valutando il da farsi.
Vista la ripresa dei flussi turistici, ci deve essere un problema non esauribile al capitolo Covid-19.
Ricordiamo come la caffetteria sia legata al museo e fosse stata “affidata” allo stesso gestore che mantiene gli spazi delle Oblate.
Se l’obiettivo dell’anno scorso era quello di evitare una nuova gara, ci pare che politicamente il Sindaco (che ha avuto la delega per qualche tempo) e la Giunta abbiano clamorosamente fallito.
Con conseguenze evidenti per il personale dipendente della caffetteria e dell’utenza tutta (non solo di quella del museo).
Adesso depositeremo una nuova interrogazione, per capire al meglio cosa è successo in questi mesi e in che tempi si prevede il nuovo affidamento.
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