“Perplessità per la modalità scelta dal Sindaco e le sue dichiarazioni in relazione alla visita a Kiev”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
La guerra non è finita. Si continua a morire. Si continua a bombardare. Si continua a combattere. Si continua a sparare.
Parlare di ricostruzione è importante. Ma su quali presupposti? Pace e vittoria non sono categorie sovrapponibili.
A noi è parsa davvero particolare la modalità con cui Palazzo Vecchio ha avuto un ruolo in prima linea per questa operazione. E non capiamo perché una situazione tanto importante non possa vedere previste risorse proprie di bilancio.
Si parla della generosità di Kiev rispetto a Firenze “ai tempi dell’Alluvione”. Ricambiamo, troviamo quali sacrifici possiamo permetterci. Facciamolo ovviamente per progetti di pace, ma capiamo anche qual è la strada da percorrere per ottenerla, attraverso il confronto e il dialogo.
Ricostruire dopo una guerra è purtroppo un affare per alcune imprese, così come la vendita delle armi lo è per altre.
Ci pare che il Sindaco abbia anticipato una priorità, o date per scontate le altre.
Aggiungiamo delle domande, che faremo con un’interrogazione. Che fine hanno fatto gli impegni chiesti più volte dal Consiglio comunale al fianco di Kobane e della resistenza kurda? Anche lì la guerra continua, mentre il governo della Turchia di Erdogan è un interlocutore per portare a Firenze le spoglie di San Giovanni.
Avremo altrettanta riconoscenza per Cuba? Anche quell’isola sottoposta a decenni di Bloqueo rispose con generosità all’alluvione della nostra città. Qualche parola era stata spesa sulla mostra delle opere donateci in quell’occasione, ma ci sarebbe molto da fare per un paese impegnato a esportare personale medico, non armi (come anche l’Italia ha potuto vedere durante la pandemia).
Insomma la mossa del Sindaco, isolata rispetto al resto della città, non ci ha convinto. Chiederemo di diradare le ombre.
Foto dalla pagina Facebook di Dario Nardella