“Ringraziamo l’appassionato che ci ha segnalato la grave distruzione di un prezioso ecosistema urbano”
Francesco Torrigiani, Giorgio Ridolfi – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Alle Cascine è stata creata un’area di difesa della biodiversità, con la presenza di una casetta per insetti impollinatori, tutela della vegetazione spontanea etc. In quest’area (attorno all’Anfiteatro) erano presenti dei vecchi ceppi di alberi morti. Un habitat preziosissimo per la biodiversità, in quanto il legno marcescente è l’ambiente esclusivo per varie specie di artropodi la cui presenza in ambiente urbano è da considerare rara e preziosa.
Invece ci viene segnalato che con grande dispendio di energia e tempo, le ceppaie sono state sistematicamente rimosse, assieme al legname marcescente.
Vedere questo atto distruttivo accanto al “bug hotel” con le apine colorate è l’emblema di una contraddizione e di una mera propaganda della tutela della biodiversità. Si trasmette un messaggio contraddittorio e sbagliato alla cittadinanza.
E da quel giorno, la biodiversità del Parco delle Cascine si è impoverita. La distruzione sistematica di questi ecosistemi priva la possibilità di sviluppo alle specie cosiddette saproxiliche. Una di queste è il noto e sempre più raro, appunto, cervo volante, un’altra è lo scarabeo rinoceronte. Ma in quell’area erano state catalogate dal suddetto appassionato fiorentino diverse specie importanti da un punto di vista ecologico e culturale. Specie il cui ambiente di sviluppo è stato distrutto in poche ore in una vasta area.
Abbiamo depositato un’interrogazione per chiedere la ragione di tale scelta e il blocco di questo tipo di “pulizia”, e per chiedere anche che la tutela e l’educazione alla biodiversità del Parco valorizzino il suo particolare ecosistema, esempio mostrando nelle “Aree di biodiversità”, accanto alla casetta delle api anche il ciclo di trasformazione del legno, le varie nicchie ecologiche che ospita il Parco delle Cascine attraverso visite e iniziative educative etc.
Pensiamo che per “riprenderci le Cascine” non occorra una gestione manageriale del Parco, magari tramite una Fondazione privata, né la ruota panoramica più grande d’Italia o la pista di ghiaccio più lunga d’Europa.
Occorre anche e soprattutto maggior cura e tutela del bene pubblico e del territorio, e la difesa e valorizzazione della preziosissima biodiversità che magari neanche sappiamo di avere.
Alcune delle specie presenti alle Cascine, il cui ambiente di sviluppo è stato danneggiato
Lucanus cervus, il noto “cervo volante”, sempre più raro. Richiede habitat indisturbati e legno morto per potersi riprodurre.
Cetonischema aeruginosa, anche le sue larve si sviluppano nel legno morto.
Pyrochroa serraticornis, altra specie presente alle Cascine