Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Nel decalogo del Ministero della Salute, dedicato al nuovo Coronavirus, leggiamo all’ultimo punto l’indicazione di rivolgersi al proprio medico di famiglia, in caso di dubbi. Infatti è importante non recarsi al pronto soccorso se si teme di poter contagiare altre persone, in particolare chi fosse affetto da altre patologie.
In questi giorni abbiamo riscontrato in città un problema diffuso anche in precedenza: molte persone non sanno chi sia il loro medico di famiglia. Questa situazione può verificarsi a seguito di un trasferimento da un altro comune o perché il proprio medico di riferimento è andato in pensione. Nel frattempo non si è mai avuto bisogno di rivolgersi a un sanitario e in caso di necessità manca un riferimento. Avere un medico di medicina generale e un pediatra di libera scelta è un diritto, facilmente fruibile con un minimo di impegno della persona interessata. Basta infatti rivolgersi all’Azienda Sanitaria del territorio e la cosa si risolve.
Ieri è stato approvato un ordine del giorno in cui chiedevamo all’Amministrazione di impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione e d’informazione, per un servizio importante, quello del medico di famiglia, anche oltre l’emergenza COVID-19. Tutto questo in aperto contrasto con l’irresponsabilità delle dichiarazioni di un allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (del 23 agosto 2019), secondo il quale poco senso aveva preoccuparsi della carenza di 45.000 medici di medicina generale, perché tanto nessuno li “usava” più…
Perché è vero che il nostro Sistema Sanitario Nazionale funziona, ma in condizioni di grande difficoltà e sacrificio del personale, per via dell’assenza di adeguati livelli occupazionali e di investimento”.
Il testo dell’ordine del giorno approvato cliccando qui.