Oggi è il giorno in cui abbiamo consumato tutte le risorse ecologiche che il pianeta poteva fornirci in questo 2020. Si chiama Overshoot Day. Mancano ancora 131 giorni alla fine dell’anno, ma se non fosse stato per la pandemia sarebbe andata peggio (l’anno scorso è toccato al 29 luglio questo titolo).
Per citare Francesco Gesualdi (su Avvenire, qui): «Il mondo è al bivio fra avidità e sicurezza. Gli spazi per perseguire entrambi si sono ormai esauriti».
L’unico modo per salvaguardare il mondo in cui viviamo è sperare in una pandemia? Sarebbe folle auspicarlo. Succede nei film di azione, dove ci sono gli scienziati pazzi che lavorano per decimare l’umanità, al fine di garantirle un futuro. Nella realtà però gli agenti impersonati da Tom Cruise o Daniel Craig dovrebbero lavorare esattamente sul fronte opposto. Non preservare l’esistente da chi vuol annientare il futuro dell’umanità, ma preservare il futuro dell’umanità garantendo il superamento dell’esistente.
Nella realtà non c’è bisogno di un manipolo di agenti segreti (maschi) che salvano il pianeta. Basterebbe non guardare le istanze per l’ambiente e il cambiamento con cinica e illusoria rassegnazione. Rinunciare alla confortante e infondata speranza di poter sopravvivere rinchiusi dentro la propria individualità, tutelando al più un gruppo di parenti e amici.
La soluzione si chiama politica. Necessaria per un cambiamento partecipato e condiviso.
Il problema, si scoprirebbe subito dopo, si chiama capitalismo.