Dmitrij Palagi, Consigliere comunale Sinistra Progetto Comune
Andrés Lasso, ambientalista, già candidato Sindaco a Firenze nel 2019
Paolo Degli Antoni, dottore forestale, Comitato Ex Fiat Belfiore-Marcello
Sulla stampa di ieri ha trovato spazio la vicenda dell’area verde di Novoli, sempre meno verde.
Qualche settimana fa, anche a seguito di una diffusa mobilitazione sui social, di denuncia sulle condizioni delle alberature del Parco di Novoli, era stata depositata un’interrogazione, rivolta al Comune di Firenze, da parte del gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune.
Da poco sono arrivate le risposte. Parziali, incomplete e sconfortanti, se non deprimenti. Ci permettiamo di dare un giudizio preciso: mancano risorse, manca personale, non c’è adeguata attenzione alla manutenzione degli alberi (tanto poi i proclami si fanno sulle nuove piantumazioni…).
L’Assessora ha anche scritto un post dai toni nervosi, sulla difensiva, che prova a mettere in collegamento la pandemia con mancanze strutturali e da cui ci viene il dubbio che anche la gestione del verde a Novoli, alle Cascine e altrove, comunque fuori dal centro Unesco, sia legata ai flussi turistici… e così? (Trovate il post qui)
Ma veniamo a quello che ci dice la Giunta.
1) Il parco di Novoli è grande, il sistema di irrigazione è complicato, quindi stiamo cercando di capire come fare…
2) Sì, è vero, che qualche albero è morto, ma la società privata che gestiva la zona fino a gennaio 2020 (Immobiliare Novoli) ci ha promesso che le sostituirà gratuitamente (la stessa che ora sta collaborando per spiegare come funzionerebbe il complesso sistema di irrigazione).
3) Sulle domande precise fatte sul numero di personale addetto alla manutenzione del verde cittadino non c’è stata alcuna risposta, se non una generica affermazione per cui il Comune preferirebbe amministrare direttamente, andando in appalto solo in caso di necessità… Peccato che non si sia spesa una parola sulla situazione di necessità… Avevamo chiesto quanto personale è addetto al verde nel quartiere 5, avevamo chiesto se erano fondate le voci di un accorpamento dell’organizzazione relativa alla cura del verde tra quartiere 2 e quartiere 5, quali attività siano svolte in appalto a Firenze per la manutenzione del verde, in particolare a San Donato.
Le sempre più frequenti segnalazioni della cittadinanza ci raccontano di un comparto del verde gravemente sottodimensionato rispetto alle esigenze di 600 ettari di verde pubblico e di oltre 75mila alberi. La città ha diritto di sapere quanti sono gli addetti attuali che si occupano della gestione di questo patrimonio, l’affermazione fatta dall’Amministrazione su una gestione che sarebbe “prioritariamente” pubblica, non trova riscontro nei fatti.
Verrà depositata una nuova interrogazione, sperando in qualche dato in più. Nel frattempo ci è chiara quale è la soluzione in cui spera un Comune del tutto ostaggio, nei bilanci, dell’overtourism e della trasformazione urbana in vetrina di lusso: sponsorizzazioni private per le aree verdi, manutenzione affidata al generoso volontariato cittadino, affidamento alle sottoscrizioni private e a realtà come la Cassa di Risparmio. Insomma, il verde pubblico senza il pubblico.
Le azioni di volontariato, le sponsorizzazioni, il supporto di Cassa di Risparmio, devono servire a portare in città qualcosa in più rispetto alla gestione ordinaria del verde, non devono servire a tamponare carenze e disimpegni pubblici.
Le dichiarazioni di chi governa la città ci raccontano di una città “green”, le segnalazioni della cittadinanza e le impressioni di chi lavora nel settore, ci delineano sempre più spesso una realtà opposta.