Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi (Consigliere comunale Sinistra Progetto Comune) ed Enrico Carpini (Consigliere della Città Metropolitana Territori Beni Comuni)
Palagi: “Pochi giorni fa ci ha scritto una cittadina di Sesto Fiorentino, che lavora a Firenze, evidenziando le difficoltà di chi arriva da fuori Comune per vivere la nostra città. Ci evidenziava la difficoltà che riscontra nel raggiungere la sua zona di lavoro, non in centro, ma non periferica. Se utilizzasse i mezzi pubblici, dovrebbe considerare almeno un’ora in più all’andata e un’ora in più al ritorno. Non tutti i nuclei familiari possono permettersi agevolmente tale impiego di tempo (risorsa sempre più preziosa di questi tempi, quasi più del denaro…). Utilizzando la propria auto, ha difficoltà anche ad appoggiarsi ai parcheggi scambiatori e quindi è stata vittima dello scandalo SAS. In maniera insistente la Polizia Municipale viene mandata nella sua zona lavorativa e lì la situazione delle soste non le garantisce neppure la certezza di trovare un posto sulle strisce blu (che diventeranno a breve gratuite per tutta la popolazione residente). Abbiamo letto toni di esasperazione, che immaginiamo quanto potranno aumentare tra tutta la popolazione della provincia quando entrerà in vigore la decisione dell’Assessore alla mobilità di spostare il capolinea dei mezzi extra-urbani proveniente da Mugello e Valdelsa in piazzale Montelungo. Che si debbano penalizzare sempre e solo i pendolari non ci trova chiaramente concordi, mentre per turisti e residenti vanno bene anche scelte antiecologiche e disfunzionali alla mobilità urbana. Per questo chiederemo maggiori spiegazioni al Comune, di una decisione che sarebbe bene si fosse discussa tanto in Consiglio di Città Metropolitana quanto in Consiglio comunale”.
Carpini: “Stupiscono le dichiarazioni dell’Assessore di Firenze Giorgetti in merito alla decisione di trasferire il capolinea dei mezzi extra-urbani provenienti da Mugello e Valdelsa in piazzale Montelungo. La necessità di decongestionare piazza Stazione è condivisibile, ma non si possono prendere decisioni a tavolino: la zona prevista non è collegata al centro città in modo immediato, i pendolari sarebbero costretti a percorrere a piedi almeno 600 m, oppure a farne 400 verso la fermata della tramvia più vicina, in ogni caso un aggravio di tempi superiore ai 10 minuti. La decisione inoltre sembrerebbe operativa già dal prossimo mese di marzo, nonostante non si conoscano i dettagli del progetto e non si siano affrontati i problemi che si verrebbero a creare per i viaggiatori. Il Sindaco di Bagno a Ripoli, quale Consigliere Delegato per i trasporti, si muova quanto prima per tutelare gli interessi di tutti, perché queste scelte non condivise sulla pelle dei dei territori già svantaggiati non sono accettabili”.