“A Ferragosto il carcere di Sollicciano era da demolire, per permettere la costruzione di un istituto più grande e più bello (…). Ieri è stata la volta dell’albergo popolare?
Non abbiamo capito infatti se il Sindaco, nelle sue dichiarazioni, parlando di un «nuovo albergo popolare intitolato a Giorgio La Pira», da realizzare entro la fine del mandato, stia parlando di un progetto diverso dalla più “semplice” riqualificazione e ristrutturazione.
Comprendiamo di vivere in tempi di grandi annunci, in cui la comunicazione pare sostituire il governo quotidiano, ma le fragilità sociali – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – hanno bisogno di una cura diversa, perché attraversano la società molto lontano dall’attenzione mediatica – con l’eccezione del periodo natalizio e dei momenti in cui si registra qualche tragedia.
Abbiamo depositato in queste ore un’interrogazione per capire come si intenda cambiare la politica rivolta ai «poveri di questa città», a seguito dell’intervista rilasciata dal Sindaco.
A dividerci dal governo cittadino è l’impostazione con cui ci si illude di poter proseguire in un modello di sviluppo fatto di continue nuove grandi opere, quasi ci si potesse sviluppare all’infinito senza tenere conto della sostenibilità e di come si sceglie di operare sul territorio.
Questo vale per l’ambiente ma anche per le società.
Il problema principale del carcere – proseguono Bundu e Palagi – è rappresentato dalla detenzione come strumento di rimozione di problemi sociali. Il problema dei senza fissa dimora è il tema della povertà e quello della capacità sociale di non lasciare isolato chi vive esistenze complesse e segnate da difficoltà (siano esse causate da fattori esterni o meno).
Prendere e costruire qualcosa di nuovo per risolvere situazioni drammatiche e difficili non ci convince, come metodo e come impostazione politica.
Comunque – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – non mancheremo di verificare l’opportunità di alcune decisioni e proseguire nel nostro ruolo di proposta all’interno del Consiglio, per permettere di intraprendere strade più corrette”.