Lunedì due question time sui diritti del personale del comparto del Comune di Firenze
“Dopo gli attacchi a una trasmissione televisiva della RAI e all’associazionismo della cittadinanza attiva, ecco il turno delle rappresentanze sindacali. Per rendere la Giunta fiorentina simile ai recenti governi italiani di centrodestra, ecco l’altro dettaglio: il ruolo dei cattivi spetta ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Firenze.
Resistono al cambiamento reazionario. Dopo il vento della rottamazione, ora – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e antonella Bundu – c’è quello in linea con le pessime riforme Brunetta e Madia. Che noia quando chi lavora pensa di poter difendere i propri diritti, come hanno fatto nell’Ottocento e nel Novecento quelle arcaiche classi lavoratrici che hanno lottato davvero senza paura e che ci hanno regalato decenni di democrazia e progresso.
Pare inoltre sia “inaccettabile” (parola pesante utilizzata direttamente dal comunicato dell’Assessore al Personale) che il Coordinamento RSU all’unanimità esprima un giudizio sullo scarso coinvolgimento. Quasi – continuano Bundu e Palagi – che non si possa essere liberi di dare un giudizio…
Se arriva una critica, anche dura, chi governa dovrebbe avere la capacità di ammettere che qualcosa non ha funzionato. Fosse anche solo sul piano del confronto e dell’ascolto, se si è convinti del merito delle decisioni prese (che invece sono probabilmente sbagliate).
Così allora si risponde con indignazione e illazioni. Ci sarebbe una sorta di complotto per sfruttare il malumore, ai danni dell’Ente Pubblico (?).
Sono logiche assurde. Ci colpisce che arrivino da una persona a cui riconosciamo grande sensibilità umana e disponibilità all’ascolto. La questione – proseguono gli esponenti di Sinistra Progetto Comune – non è chiaramente individuale. Per noi vuol dire che c’è così tanto nervosismo tra chi ci governa, forse anche per l’assenza di risorse economiche che colpisce noi più di altri comuni, che ora qualsiasi problema che viene reso pubblico diventa un reato di lesa maestà.
Quanto al riferimento al welfare aziendale, vogliamo ricordare che esiste una sinistra antica, che continua a pensare a un modello diverso rispetto a quello dei premi di produzione che vengono erogati così come si fa adesso, con evidenti deformazioni e sbilanciamenti, spostando inoltre i servizi sul piano del contratto di lavoro…
In tempi di pandemia Covid-19 dovremmo avere tutte e tutti ben chiaro quanto sia importante tornare a ragionare in termini costituzionali ed organici anche sul piano politico. Mentre in questi mesi – concludono i consiglieri di Sinistra progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – sono numerose le sottovalutazioni che proseguono attorno al tema del lavoro agile, con toni che rasentano la diffamazione. Come attesta il modernissimo e contemporaneo Pietro Ichino, quando dichiara: “Lo smart working per i dipendenti pubblici? «Nella maggior parte dei casi è stata solo una lunga vacanza pressoché totale, retribuita al cento per cento»”…
Visto il contesto, lunedì, presenteremo due question time. Uno per chiedere conto all’Amministrazione del sistema di valutazione, l’altro per avere precisazioni rispetto al lavoro agile”.