“Solo cinque hanno ricevuto parere tecnico negativo, vuol dire che partendo dal confronto si può fare molto”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Internalizzare i servizi vivaistici e la gestione del verde, coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni, dare più potere ai quartieri, legare il Piano del Verde al Piano Operativo e al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Sono alcuni dei 30 emendamenti presentati alla delibera di oggi, a cui si aggiunge un chiaro no all’aeroporto. Inoltre abbiamo voluto depositare anche degli ordini del giorno, tra cui quello per realizzare tappeti erbosi (che richiedano un basso livello di manutenzione) lungo i binari della tramvia.
Vedremo quanti ne verranno approvati ma qui è importante ringraziare chi in questi cinque anni e mezzo ci ha accompagnato su questi temi, compresi gli uffici e il personale che ha risposto nel tempo alle domande, alle interrogazione, alle richieste di accesso agli atti.
Alcune proposte nascono da atti su cui avevamo ottenuto consenso nella precedente consiliatura, come la realizzazione di un’area pubblica per conferire materiale di risulta da interventi su verde urbano (qui dobbiamo ringraziare Andrés Lasso, già candidato sindaco dei Verdi nel 2019).
Abbiamo imparato dal confronto con chi oggi siede in maggioranza, con chi c’era già e lì ha scelto di rimanere, e da chi ha scelto altre formazioni (come l’allora Presidente della Commissione 6, oggi in Firenze Democratica).
Crediamo sia fondamentale che questo Piano del Verde diventi operativo, stringente e vincolante, altrimenti rischia di essere un buon manuale per figure tecniche (linee guida per interventi, non uno strumento politico).
Un ringraziamento va alla segreteria del Gruppo, a chi ci ha accompagnato nel confronto in queste settimane e ai gruppi consiliari dei Quartieri, livello circoscrizionale a cui abbiamo chiesto di dare più poteri.
Ci è stato dato parere negativo alla proposta di citare come esempio negativo l’impatto degli scavi per realizzare il parcheggio interrato in piazza del Cestello. Lo stesso è avvenuto per la richiesta di evitare consumo di suolo per l’area ex OGR.
Insisteremo anche su questo. Lo dobbiamo a movimenti, associazioni, comitati e cittadinanza che continuano a non rassegnarsi. Anche a loro va un nostro grazie.
Nel nostro intervento abbiamo voluto ricordare che il Piano del Verde deve legarsi anche al lavoro, al modello di sviluppo, per evitare di mettere in contrapposizione diritti diversi tra loro. Non esiste diritto al consumo e al profitto, esiste il diritto a una vita dignitosa e libera dal bisogno. Questo passa dalla tutela dell’ambiente e del verde.