“Chiediamo una discussione straordinaria sul ruolo di Palazzo Vecchio, prima di arrivare a votare le trasformazioni urbanistiche della città e incidere del futuro di chi ci vive”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Il prossimo Piano Operativo deciderà il futuro della città dei prossimi anni, serve una discussione straordinaria che tenga conto della pandemia e dell’aumento delle disuguaglianze. Le realtà private fanno i loro interessi e legittimamente li hanno presentati al Comune, ma chi difende la dimensione pubblica e i bisogni di chi non ha da far profitto sulla città? Serve una discussione pubblica vera, che metta in discussione un modello di sviluppo dove ci si confronta solo su turistico-ricettivo e residenziale per il mercato. Sui depositi ex Ataf chiediamo da anni di garantire il loro futuro. In tre anni la Giunta ha cambiato posizione tre volte. Finalmente ci aveva detto di volerli togliere dai beni in alienazione, poi pareva che dovessero prendersi la multiutility in corso di creazione: se Autolinee Toscane se ne va, sarà uno spazio vuoto da privatizzare? Questo è un allarme vero, che merita la mobilitazione di tutta la città.
Ci sono le grandi trasformazioni, ma anche le piccole cose, che danno il segno dell’assenza di un ruolo di Palazzo Vecchio: perché Firenze Fiera propone di risolvere il problema dei parcheggi auto e motorini di piazza Adua togliendone l’uso pubblico? Non siamo in grado di far rispettare i passaggi pedonali come Amministrazione?
A settembre inizieremo a discutere nelle commissioni e in Consiglio del Piano Operativo, sarà l’inizio della campagna elettorale del 2024, in cui misurare concretamente quale tipo di città immaginiamo per il futuro. Sugli studentati dovremo rimuovere il gigantesco equivoco, per cui non sarebbero legati al mondo del turismo: quelli privati che stanno arrivando non c’entrano nulla con il diritto allo studio, ma sono un modo per mascherare la trasformazione di Firenze in una vetrina per chi ha i soldi.
Il Comune ha pochissime proprietà a disposizione, per avere un ruolo nella trasformazione del tessuto urbano. Dobbiamo invece prevedere regole sempre più restrittive per chi estrae profitto e chiede di consumare suolo, investendo perché diventi protagonista diretto nei processi, con nuovi alloggi ERP e servizi.