“Il dissenso della cittadinanza interessata al rifacimento di Piazza Nannotti arriva sulla stampa, come oggi possiamo leggere su QuiNewsFirenze.it.
L’articolo – spiegano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune in Consiglio comunale e Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli di Sinistra progetto Comune al Quartiere 2 –riporta valutazioni anche un po’ impressionistiche, perché la presa d’acqua per i vigili del fuoco probabilmente è dovuta al parcheggio auto sottostante, ma le panchine minimal in pietra e senza schienali non hanno molto senso, senza considerare la riduzione del verde, ma soprattutto perché rimane la solita piazza chiusa, senza il collegamento ciclo-pedonale con Via De Sanctis (che si dice arriverà, nel frattempo però non c’è).
Al nostro gruppo consiliare del Quartiere 2 si è detto che l’attuale progetto non poteva prevedere più verde. Allora forse si è sbagliato a non ripensarlo complessivamente, visto che vogliamo essere una smart green city eco-friendly.Eppure di tempo per pensare ne avevano avuto parecchio, dalle parti del Governo cittadino, perché già nel 2011, a fronte delle molte proteste, degli incontri dei “100 luoghi” (ricordate gli effetti speciali?…), all’Assessore Mattei era arrivata una robusta relazione (dall’allora Ufficio Città Sicura, che affiancava il Procuratore Vigna) con cui si evidenziavano le cose da fare per dare una risposta confacente ai residenti della zona e per dare un futuro alla piazza. Relazione archiviata per le vie brevi nel solito cassetto? probabilmente…
Ma la Sinistra di opposizione – continuano Palagi, Bundu, Palandri e Gengaroli – è determinata davanti a certe cose e su proposta dell’allora Capogruppo di Firenze Riparte a Sinistra, Tommaso Grassi, fu presentata una mozione per la risistemazione di Piazza Nannotti nel 2018, suggerendo di riprendere le soluzioni tecniche suggerite all’Assessore nel 2011 e di arrivare alla soluzione del problema, secondo gli auspici dei cittadini.
Quell’atto passa all’unanimità del Consiglio, ma delle soluzioni proposte nell’originario atto della sinistra di opposizione nessuna traccia. Di quelle rimane soltanto l’apertura con Via De Sanctis, accompagnata dall’auspicio di dare presto una generica soluzione alla sistemazione della piazza (come meglio aggraderà alla Giunta?…).
Il risultato tanto atteso ed auspicato, allora, alla fine è questo:
– non c’è (ancora?) il collegamento ciclo-pedonale con Via De Sanctis (con evidenti implicazioni anche di sicurezza),
– il verde è stato ulteriormente ridotto (perché non si poteva fare altrimenti non ha senso come replica in politica, quando si devono scegliere i progetti da sviluppare),
– non ci sono impianti dedicati alle nuove generazioni (come tecnicamente raccomandato),
– l’arredo urbano non è adeguato alle necessità…
Il progetto iniziale – concludono gli esponenti di Sinistra Progetto Comune – auspicava spazio per tutte e tutti, riduzione del vandalismo, funzionalità, libertà di transito ciclopedonale… Se davvero si volesse trasformare Firenze in una città ripensata per la residenza, allora bisognerebbe anche smettere di far soltanto finta di ascoltare la cittadinanza e di fare realizzare questi progettino -compitino per cui si spendono soldi comuni, ma dando soddisfazione a chi?”.