“C’è un’area nuova e abbandonata al fianco del binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, dove si è scelto di spostare le linee di trasporto extraurbano. Il Comune non può accettarlo e neanche scaricare le responsabilità”
L’articolo del Corriere Fiorentino di sabato 6 marzo 2021 cliccando qui.
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Enrico Carpini – Territori Beni Comuni in Città Metropolitana
“In Piazzale Montelungo, lato binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, sono stati realizzati dei moduli, con tanto di bagni, per creare il capolinea di alcune linee extraurbane.
Il Comune di Firenze ha deliberato la realizzazione di quelle strutture nel 2018, con un importo che ci sembra di aver capito essere stato superiore ai 65.000 euro.
Nel 2020, sempre il Comune di Firenze, determina l’affidamento a SAS della gestione e manutenzione dei moduli di piazzale Montelungo, con apertura dalle 07.00 alle 20.00, dal lunedì alla domenica, assumendo un impegno di spesa di oltre 11.000 euro. Il 10 febbraio il Consigliere Delegato al trasporto pubblico della Città Metropolitana informa che a causa dei lavori dell’Autostazione BUSITALIA si è scelto di dirottare alcune linee a Montelungo, dove però quelle strutture nuove restano abbandonate.
Da un sopralluogo effettuato i bagni risultano anche liberamente accessibili – mentre quelli pubblici restano rigorosamente chiusi. A fianco del binario 16 oggi c’è una sorta di terra di nessuno, senza i servizi che erano stati previsti. Potenzialmente una parte di città su cui poi la destra con facilità potrà cavalcare la retorica del degrado.
Sempre la Città Metropolitana ci ha informato che il Comune di Firenze avrebbe dovuto provvedere alla gestione e manutenzione delle infrastrutture. Costo complessivo stimato? 75.000 euro l’anno. Ci si era rivolti alla Regione Toscana per inserire questa spesa a carico del soggetto gestore, con il quale però non è stato effettuato nessun accordo. Quindi? Quindi nulla, per ora siamo in alto mare.
A fine febbraio l’Assessore al Trasporto Pubblico Locale del Comune di Firenze ci aveva fatto capire di non avere intenzione di far tornare le linee extraurbane all’Autostazione di BUSITALIA e di mantenere il capolinea di Montelungo anche senza l’attivazione delle nuove strutture tutt’ora abbandonate. In più occasioni la Giunta fiorentina ci ha esplicitato la difficoltà a programmare la gestione dei trasporti, a seguito della gara regionale, vinta da Autolinee Toscane (RATP), bloccata nei tribunali dai numerosi ricorsi del consorzio One Scarl, di cui fanno parte gli attuali gestori, a cui la realtà francese dovrebbe subentrare da ormai numeroso tempo. Lo aveva confermato anche quando ci aveva dato notizia delle cessione della gestione di paline e pensiline dalla partecipata comunale pubblica ATAF s.p.a. ad Ataf Gestioni Srl, che è l’attuale soggetto gestore, che sta resistendo al passaggio ad Autolinee Toscane.
Vogliamo citare l’Assessore Giorgetti, con la risposta che ci ha voluto dare in una risposta del 13 novembre 2020 (ci riconoscerà la Giunta che come sinistra seguiamo puntualmente anche questo tema): «la certezza del gestore per i prossimi anni garantirebbe oltre al servizio anche l’attuazione dei nodi di interscambio con il cambio percorrenze». L’assenza di prospettive chiare, dopo la privatizzazione di ATAF e il disastro della gara regionale, è la vera causa dello stato di abbandono di Montelungo? Non ci sembra convincente la volontà di scaricare tutto alla Regione Toscana.
La Città Metropolitana è stata chiara: «era emersa la necessità che il Comune di Firenze provvedesse temporaneamente alla gestione e manutenzione dell’infrastruttura realizzata in Piazzale Montelungo – Firenze – lato Binario 16 per il servizio di Trasporto Pubblico Locale, garantendo transitoriamente il servizio di apertura/chiusura dei moduli, la sorveglianza e la pulizia dei locali» (10 febbraio 2021). Se il Comune di Firenze si era rivolto a SAS vuol dire che si può anche evitare di capire come finirà nei tribunali? Lasciare in uno stato di abbandono strutture nuove, realizzate con soldi pubblici, è il primo grave errore di chi ci governa. Il secondo? Accettare che chi usa il trasporto pubblico extraurbano possa essere “caricato” e “scaricato” in un’area priva dei servizi che pure si era scelto di realizzare”.