“In Città Metropolitana la risposta è stata chiara. L’assenza di chiarezza sul soggetto gestore rende il nodo Montelungo una situazione irrisolta, che penalizza chi utilizza il trasporto pubblico extraurbano”
Enrico Carpini – Territori Beni Comuni in Città Metropolitana
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“75.000 euro l’anno è il costo stimato per la manutenzione e la gestione dell’infrastruttura già realizzata per attivare il nodo Montelungo per il trasporto extraurbano.
La Città Metropolitana, rispondendo a un’interrogazione della sinistra, ha reso chiaro il motivo per cui tutto è bloccato: la situazione di totale incertezza su chi dovrà gestire il TPL si fa sempre più assurda e ridicola.
Non è sostenibile non avere idea di chi dovrebbe gestire un aspetto fondamentale quale quello della mobilità pubblica, specialmente in una situazione delicata quale quelle segnata dalla pandemia Covid-19.
Nel frattempo a Montelungo si sono dirottate le linee che non possono arrivare all’autostazione BUSITALIA, per dei lavori che dovrebbero segnare tutto il mese di febbraio (sperando non ci siano ritardi).
Stessa situazione di disagio per l’utenza “dirottata” su piazza Vittorio Veneto.
Pendolari di tutta la Città Metropolitana: rassegnatevi! Le altre soluzioni – come quelle di piazza Indipendenza e piazza San Marco – sono state escluse, per evitare la congestione del traffico (in effetti con la cantierizzazione a cui ci ha abituato il Comune è facile prevedere che ogni piccola novità possa paralizzare le strade).
Dopo la risposta ricevuta dalla Città Metropolitana chiediamo ora conto al Comune di Firenze della situazione di questo capolinea. Questa situazione di disagio non può essere permanente e non può aspettare che i tribunali definiscano chi gestirà il TPL.
Come si intende garantire il diritto alla mobilità alla cittadinanza di Firenze e dei comuni limitrofi? In che tempi? Il nodo Montelungo quando sarà effettivamente attivato? E piazza Vittorio Veneto è soluzione definitiva?”.