“Leggiamo dichiarazioni che potrebbero benissimo appartenere alle forze di centrodestra. La pandemia Covid-19 sembrava aver rotto alcune incrostazioni retoriche di inizio millennio, invece la ricetta economica del governo locale è sempre quella”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Lontani i tempi del Firenze Social Forum e di quel movimento altermondialista a cui partecipavano anche le forze progressiste europee, che al governo di larga parte dei paesi occidentali si illudevano di poter governare la globalizzazione mitigando gli aspetti peggiori delle logiche del profitto.
Come è andata in questi venti anni lo vediamo benissimo. La pandemia Covid-19 ci ha trovato in una condizione di assoluta fragilità e persino il Sindaco di Firenze rilascia dichiarazioni su come sia necessario invertire la tendenza che ha visto affermarsi le logiche della rendita a discapito di quelle del lavoro.
Le cronache di questi giorni ci raccontano delle difficoltà enormi delle persone di pagare l’affitto e le bollette, mentre alle casse pubbliche si chiede di sopperire al fallimento di un capitalismo finanziario che ha devastato il pianeta e le nostre società.
Che cosa sceglie di fare la Regione Toscana in questo contesto? Autoincensare la propria capacità di attrarre le multinazionali e anzi invitarle a venire ancora di più, usufruendo degli incentivi pagati con le nostre tasse e sfruttando le competenze delle nuove generazioni, che si formano in un sistema di istruzione che resiste alle politiche di disinvestimento che lo ha colpito.
Nel frattempo il nostro Comune si prepara a realizzare il mega-ufficio per rilanciare il turismo (di lusso, si intende, anche se piace chiamarlo “di qualità”).
La necessità della sinistra sta tutta nell’assenza assoluta, da parte di chi governa, di una presa in carico della centralità del lavoro e dell’ambiente, rispetto alle regole del mercato privato, che invece rimane sempre assolutamente prioritario.
Non a caso si allungano le ombre sulle risorse europee delle aziende. I soldi della cittadinanza devono servire a fare impresa, ci raccontano. Non a creare condizioni di lavoro stabile, ridistribuendo le ricchezze e i carichi (orari e di impegno).
Leggeremo con attenzione quanto è stato presentato ieri dalla Regione Toscana e a breve chiederemo conto al Comune di Firenze di quelle parti della città che a noi sembrano messe su un listino di svendita. Si tratta di un’opinione.
Non sappiamo se per questo comunicato la Giunta e il Sindaco vorranno denunciare anche noi, come già fatto con Tomaso Montanari. In ogni caso sanno dove trovarci. Dalla parte delle classi lavoratrici, non da quella delle multinazionali”.