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“Dibattito in cui si è accusato la sinistra di volersi “intestare” le persone in condizioni di povertà. Niente di più sbagliato. Noi vorremmo che non ci fossero persone povere”
“Di fronte a un ordine del giorno presentato dalla Lista Nardella e sostenuto dal Partito Democratico, ci siamo permessi di intervenire dicendo di non essere convinti dalle proposte di ‘nuovo welfare’.
Abbiamo visto spesso il terzo settore e il volontariato sostituirsi ai servizi che dovrebbero essere garantiti dalle istituzioni, attraverso la fiscalità generale.
Bastano poche ricerche in rete per individuare il contesto in cui nascono le proposte di sartorialità e innovazione del welfare.
Ieri – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – abbiamo esplicitato che siamo convinti delle buone ragioni che muovono chi ha proposto l’ordine del giorno sui ‘nuovi poveri’. Ma non è bastato. La maggioranza si è sentita offesa, perché la sinistra non concorda con le analisi proposte e la lettura delle possibili soluzioni.
I nuovi bisogni somigliano molto a quelli vecchi. La necessità di una casa, di un lavoro stabile, di un sistema sanitario nazionale adeguato, di adeguati investimenti pubblici… Anni fa era stata promessa flessibilità alle nuove generazioni. È poi venuto fuori che era precarietà.
La stabilità lavorativa sarà anche una cosa ‘vecchia’, ma merita di essere riconquistata, riconoscendo anche che nel 2020 si può tranquillamente ipotizzare una diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
I cosiddetti nuovi bisogni esistono, ma devono essere garantiti dalla Repubblica italiana. Non da altro.
Ci spiace davvero – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – per la poco elegante polemica che ieri si è voluto fare.
Nell’anniversario del 14 luglio, ci permettiamo di evidenziare che non c’è da stupirsi se continuiamo a voler eliminare le cause della povertà, più che agire sulle conseguenze di un sistema ingiusto. Siamo legati a un’idea di giustizia che vive fuori nei tribunali e ricerca l’equità nella società”.