Il 25% delle case nel centro storico di Firenze sono su AirBnb, 5 anni fa erano il 10%.
Tra il 2018 d il 2019 sono aumentate del 12,5%.
Nessuna altra città ha i numeri di Firenze, nemmeno Venezia.
I dati e le mappe dello studio della Università La Sapienza – presentato ieri a Palazzo Vecchio- sono allarmanti, ma non sono purtroppo una sorpresa per i fiorentini.
In centro, e non solo, è sempre più difficile affittare o comprare casa;
– le botteghe storiche e artigiane chiudono una dietro l’altra per lasciar posto ai bar e ai ristoranti alla moda;
– i lavoratori e le lavoratrici, assieme anche al sindacato, da tempo denunciano alte percentuali di lavoro grigio (e nero), senza tutele e diritti, per chi lavora nel turismo.
È sempre più evidente la necessità e l’urgenza di una regolamentazione.
Al contrario continuare a rimandare, e a far finta di niente, significa contribuire ad aumentare le diseguaglianze.
L’articolo su la Repubblica Firenze cliccando qui, l’articolo sul Corriere Fiorentino cliccando qui.
“Abbiamo organizzato come gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune, insieme a Firenze Città Aperta, un incontro per la presentazione delle mappe dell’overtourism a Firenze, con Filippo Celata, Antonello Romano, Cristina Capineri. Hanno partecipato anche Grazia Galli di Associazione Progetto Firenze, Gianluca Lacoppola della Camera del Lavoro di Firenze e Salvatore Monni, autore del libro «Le mappe della diseguaglianza».
Sono dati fondamentali da avere – sottolineano Antonella Bundu, Dmitrij Palagi e Francesco Torrigiani – ma che troppo spesso vengono ignorati nelle azioni di governo, o messi da una parte, nella speranza che i fenomeni si assestino da soli… Accogliamo dunque con estremo interesse l’auspicio emerso dal dibattito, che vari attori possano sedersi attorno a un tavolo, per pensare a soluzioni che permettano il governo di un fenomeno così complesso, e che sta contribuendo all’aumento dello squilibrio e delle diseguaglianze, generando redditi per pochi, lavoro precario (se non in nero) e trasformando il mercato immobiliare.
Ci sono tante realtà attive sul nostro territorio, che si sono spesso relazionate con Comune e Regione, attraverso anche proposte concrete. Le nostre perplessità politiche – aggiungono Bundu, Palagi e Torrigiani – non possono essere liquidate come ostilità al progresso o eccesso di zelante passione per la burocrazia. Confidiamo che da parte della maggioranza ci sia capacità di ascolto, nei prossimi quattro anni e mezzo che attendono questa consiliatura. Grazie a tutte le realtà che hanno accettato di venire a fornirci informazioni e spunti di riflessione”.
“Strumenti come questi presentati oggi dal Professor Celata – sottolinea Grazia Galli dell’Associazione Progetto Firenze – offrono potenti mezzi per conoscere il reale stato del territorio tenendone in un quadro di insieme tutti gli aspetti. Se ne sente un gran bisogno, anche in città come Firenze, dove l’enorme crescita dell’industria turistica ha riversato sul territorio guadagni per pochi, e un’importante mole di problemi di difficile soluzione per tutti. Colpisce poi che, in la Toscana, il cui Governo sul turismo ha investito molto e sempre di più intende promuovere il proprio sul mercato globale, simili studi non siano ancora inseriti come parte integrante della dotazione di monitoraggi da compiere regolarmente per valutare l’impatto che le intense politiche di promozione turistica hanno sulla vita dei residenti, la vivibilità delle città e dei borghi, la biodiversità economica delle nostre imprese, il lavoro, la distribuzione del reddito, nonché sulla reale fruibilità del nostro patrimonio culturale. Nell’incipiente campagna elettorale si parla molto di sostenibilità, ma poi ci si limita a declinarla come un aggettivo per nuove infrastrutture quasi sempre finalizzate a un’ulteriore crescita dei flussi turistici. Sarebbe ora invece di fermarsi e valutarla nella concretezza della vita delle persone e in una prospettiva di lungo termine dello sviluppo del territorio. Gli strumenti ci sono – conclude Grazia Galli – usiamoli, magari a partire dal renderne l’uso compito mandatario degli Osservatori Turistici di Destinazione”.
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