“Una risposta di dicembre ricevuta a febbraio senza aggiornamenti è quanto abbiamo ottenuto su una vicenda importante per il Quartiere 5. Ad aprile dovrebbe riaprire la struttura. Terremo alta l’attenzione”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Vincenzo Pizzolo – SPC Quartiere 5
“Durante il Consiglio di lunedì abbiamo finalmente ottenuto risposta a una nostra interrogazione di ottobre sulla questione del Presidio sanitario La Pira, che l’anno scorso ha visto il proprio edificio interessato da dei lavori.
Il nostro interesse era capire come l’Amministrazione si sarebbe mossa per evitare che il ruolo del presidio svolto per salvaguardare la salute mentale fosse messo in pericolo, specie in un momento come quello che stavamo e stiamo tuttora vivendo.
Purtroppo non solo abbiamo ricevuto una risposta più di quattro mesi dopo, ma il riscontro che abbiamo avuto è stata una nota di dicembre scorso.
Ci è stato detto che i confronti con l’ASL sono costanti, attraverso riunioni periodiche con i presidenti della società della salute, con focus su materie più specifiche. È stato confermato come l’organizzazione di Salute Mentale Adulti sia stata dislocata in vari presidi (Oblate, Piagge e Dallapiccola).
Ci è stato inoltre detto che in previsione dei lavori sono state accordate delle soluzioni con i responsabili sanitari per garantire il servizio e che la frammentazione era ritenuta compatibile. Infine l’Assessora ha aggiunto che è stato fatto un percorso partecipativo, anche tramite il Quartiere 5, con la cittadinanza e la classe lavoratrice.
Sono alquanto imbarazzanti i tempi di attesa da parte dell’Amministrazione prima di dare una risposta, oltre al fatto che ci è stata riportata la situazione di più di due mesi fa. Inoltre, andando nel merito, le organizzazioni sindacali avevano chiesto con forza una soluzione alternativa alla frammentazione per evitare disagi agli utenti e mantenere efficacia e continuità del servizio.
Funzione Pubblica CGIL ci dà invece informazioni più recenti, con la notizia che il presidio dovrebbe riaprire ad aprile e che i lavori sono andati avanti, fortunatamente, senza grossi problemi. Non c’è stata però una grande disponibilità a collaborare e a condurre un confronto attivo da parte di Quartiere e Comune.
La salute mentale non può essere trascurata in un periodo come questo e il modo migliore per evitare che venga messo in pericolo un servizio fondamentale è attraverso un processo davvero partecipativo, che coinvolga tutte e tutti: cittadinanza, responsabili sanitari, sindacati e istituzioni.
Ci teniamo infine a ringraziare di nuovo Funzione Pubblica CGIL per aver portato la questione alla nostra attenzione e per aver continuato a informarci quando la Giunta non lo faceva”.