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“I quesiti referendari per l’acqua pubblica erano due. Non basta riportarla in mano pubblica. Occorre rifiutare la logica del profitto sui servizi essenziali e i beni pubblici. Preoccupati per la posizione della maggioranza sulle tariffe”
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Abbiamo votato a favore dell’indirizzo di scioglimento del Patto Parasociale di Publiacqua. Perché è un atto che apre alla possibilità di una effettiva ripubblicizzazione del servizio idrico.
Non è stato un “sì espresso con convinzione”, come ha chiesto l’Assessore, per due ragioni:
– dal 2011 a oggi sono passati 9 anni… fra un po’ si festeggiano i dieci anni dal referendum che ha dato un chiaro indirizzo sulla ripubblicizzazione effettiva
– non abbiamo garanzie sul soggetto che dovrebbe in futuro sostituire l’attuale modello.
È insufficiente limitarsi a fare gestire l’acqua a un soggetto pubblico, anziché privato, se poi si prosegue a far profitto su un servizio essenziale. Questo è quello che è stato chiaramente espresso dalla volontà dell’elettorato della nostra Repubblica. Ci viene detto che questo è solo il primo passaggio per il percorso di ripublicizzazione. Che è troppo presto per sapere quel che sarà, in termini tecnici. In termini politici però, vogliamo davvero ricordarlo, dal 2011 a oggi, sono passati troppi anni per aver fiducia in chi ci governa.
Sul fronte delle tariffe prendiamo atto con preoccupazione della bocciatura dell’ordine del giorno con cui chiedevamo di ascoltare le proposte del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua e istituire una tariffa di quarantena. Prendiamo atto del fatto che da parte della maggioranza l’unica soluzione è stata proporre nuovamente quanto già votato nel 2018, rimuovendo incredibilmente la pandemia e l’emergenza Covid-19. Siamo oltre i confini della realtà, siamo alla negazione della realtà.
Ora si apre una partita decisiva. Non lasceremo spazio a false ripubblicizzazioni. Chiederemo chiarezza e consequenzialità”.