“Il dibattito di questi giorni sulla multiutility potrebbe far pensare che il Partito Democratico stia seguendo una strada giusta: invece la questione è su chi può fare profitto sui nostri bisogni e sui beni comuni”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Conoscevamo la trappola narrativa in cui il Partito Democratico voleva portarci nell’ambito della multiutility. Terremo fuori i privati dalla gestione dei servizi alla cittadinanza, sembravano volerci suggerire le forze di governo locale. In realtà il punto è poter creare un’azienda inefficace, tesa al profitto, quotata in borsa, che vedrà sparire il ruolo dei consigli comunali e degli enti pubblici, oltre che delle forme di controllo della popolazione, di fronte alle regole di un mercato privo di regole, incapace di rispettare il pianeta e chi lo vive.
Il balletto in scena sulla stampa di questi giorni è molto chiaro su quale sia l’ambito in cui si vogliono portare l’acqua e gli altri servizi pubblici locali, all’interno di una logica opposta a quella richiesta dalla popolazione con il referendum di dieci anni fa: i beni pubblici devono essere tali, gestiti senza meccanismi finanziari.
Per conto nostro il quadro politico è chiaro: non si sta litigando tra pubblico e privato, ma tra un modello di speculazione e un altro. La sinistra deve ascoltare i movimenti e la cittadinanza, rispettando anche gli esiti del 2011.