“Dispiace che non si sia ascoltata la richiesta che da anni arriva anche dal consiglio di Quartiere 1 e che in parte corrisponde a sperimentazioni già fatte – con successo – prima della pandemia”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Giorgio Ridolfi, Francesco Torrigiani – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Attivare la ZTL per quattro giorni la settimana (comprendendo il giovedì, il venerdì e il sabato, con quarto giorno da individuare), dalle 07.00 alle 01.30 del giorno successivo, senza finestre orarie. Era la richiesta votata lunedì, avanzata dal nostro gruppo consiliare ma purtroppo anche solo da noi votata, con la contrarietà espressa da PD, Lista Nardella e dalle destre (astensione del Movimento 5 Stelle).
Un modo per avvicinarsi alla necessità di valutare soluzioni più definitive, coerenti con le richieste dei comitati della residenza dell’area UNESCO, al centro delle annuali polemiche sulla cosiddetta movida, ma per il resto completamente dimenticata dal dibattito pubblico istituzionale e politico.
Nel nostro programma elettorale parlavamo di estensioni complete a tutta la settimana, ma ci sembrava opportuno procedere con gradualità, recuperando anche esperienze promosse dall’Amministrazione prima di SARS-CoV-2. Nella precedente consiliatura non sono mancati riconoscimenti positivi rispetto alle sperimentazioni di estensione delle zone a traffico limitato. Senza finestre, con cui si rischia di aggirare le norme con eccessiva facilità. Al contrario per far fronte all’emergenza sanitaria si era pensato che allentare le misure di protezione del centro storico dall’arrivo di auto private avrebbe aiutato l’economia, prendendo atto che così non era stato.
Pensare che promuovere il trasporto individuale per muoversi favorisca l’economia è pratica superata dalla storia, confidiamo che presto possa essere consapevolezza comune.
Intanto salutiamo con grande dispiacere l’esito della votazione di lunedì, continuando a lottare per un trasporto pubblico locale accessibile e coerente con i bisogni di chi vive il territorio, che permetta alle fiorentine e ai fiorentini che resistono nell’area Unesco di poter continuare a vivere nella loro città.
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