“Sinistra Progetto Comune e Movimento 5 Stelle continuano a sostenere la mobilitazione, mentre la maggioranza litiga sui nomi, probabilmente per calcoli elettorali”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Roberto De Blasi – Movimento 5 Stelle
Come gruppi consiliari continuiamo a sostenere il Comitato referendario Salviamo Firenze. Non c’è una figura di Giunta con delega all’urbanistica, non c’è data certa per la votazione delle osservazioni e nemmeno sono state fornite ai gruppi consiliari. Il ricorso al TAR è una forma di tutela della cittadinanza. Prima ancora dei contenuti, c’è una questione democratica. Firenze non può permettersi di aspettare la conclusione dei litigi all’interno della maggioranza. Se Partito Democratico e Italia Viva si agitano per contendersi l’eredità renziana di governo cittadino, alle persone servono risposte urgenti e concrete.
Questa la nota del Comitato referendario Salviamo Firenze
«Ricorso al TAR: si alza il livello dello scontro tra il Comitato Referendario Salviamo Firenze e il sindaco Nardella. A più di tre mesi dall’insabbiamento delle domande referendarie da parte dell’amministrazione comunale e dopo la pubblicazione il 1° agosto dell’ordinanza sindacale di superamento dei due quesiti, il sospetto è sempre più concreto: la finalità dell’amministrazione è stata quella di cercare di eludere in ogni maniera, con le delibere e i tempi dilatati, lo svolgimento formale della consultazione referendaria nel 2023.
“Nardella ci ha bloccato il referendum. Lo poteva fare? Lo abbiamo chiesto al Tar della Toscana presentando un ricorso. È una risposta dovuta alla città” dichiara Massimo Torelli, tra i promotori della consultazione referendaria. “Soprattutto perché riteniamo che Firenze abbia subito un danno e un torto, sia politico che formale e che la cittadinanza meriti un trattamento ben diverso”.
Il ricorso è stato presentato grazie alla collaborazione di un nutrito, qualificato e motivato pool di avvocati composto Claudio Tamburini, Corrado Mauceri, Paolo Solimeno, Andrea Conte, Urbano Rosa, Marco Rossi, Alessandro Mori, Luca Biagi Mozzoni.
“È’ stato possibile ricorrere al TAR solo dopo che il Sindaco ha emanato le ordinanze di superamento dei quesiti referendari” sottolinea l’avvocato Paolo Solimeno, del pool di legali che collaborano con il Comitato, “e si basa su una domanda tanto semplice quanto fondamentale: è previsto o no dal regolamento comunale che sia la Giunta a decidere i ritenere superati i quesiti referendari? Secondo i ricorrenti no” chiarisce Solimeno, “il regolamento sottolinea chiaramente che in materia urbanistica solo le modifiche regolamentari votate dal Consiglio Comunale possono consentire al Sindaco di evitare i referendum. Ora restiamo in attesa delle deliberazioni del Tar sia riguardo alla richiesta di sospensiva che del merito”.
Il tema posto dalla campagna referendaria non è solamente procedurale, ma ha risvolti profondamente sociali e di gestione democratica che si sono aggravati durante la pausa estiva: un moltiplicarsi di cantieri che spesso nascondono nuove strutture ricettive, la crescita del 15% delle compravendite immobiliari per finalità di rendita turistica, affitti per studenti e chi lavora a prezzi impossibili.
“Rinnoviamo le domande alla base della nostra campagna” rilanciano i promotori: “tu potrai rimanere a vivere a Firenze? Quanto deve guadagnare una persona per viverci? E rilanciamo la richiesta: vengano subito bloccate le norme che agevolano i grandi gruppi di investimento”.
Per questo è ormai in dirittura di arrivo una grande raccolta di firme autogestita che coinvolgerà le cittadine e i cittadini di Firenze per quasi due mesi: la campagna FIRMA&FERMA chiederà che le 2 norme dei quesiti referendari diventino norme immediatamente operative, garantendone l’approvazione in tempi certi come norme di salvaguardia. Una vera e propria mobilitazione cittadina che dal 28 settembre al 18 novembre darà voce alle migliaia di residenti e di persone che vivono la città, ma rischiano di esserne esclusi.
“Il sindaco Nardella aveva manifestato una disponibilità ad affrontare e risolvere la questione, ma è rimasta lettera morta. Perché queste due norme non sono state portate in consiglio in settembre come la norma per limitare nuovi Airbnb in area Unesco?” chiede Massimo Torelli. “Senza una mobilitazione popolare la situazione non cambierà: una città paradiso per i ricchi del mondo e di chi cerca facili profitti sulla pelle di chi lavora e studia, ma non può permettersi i prezzi folli per poter vivere a Firenze. Solo così si può sconfiggere l’arroganza dei grandi gruppi di investimento stanno realizzando gli Student Hotel , che vogliono mani libere come le hanno avute fino ad ora. Ci volevano a casa, ci troveranno nelle piazze della nostra città” conclude Torelli, “perché ai problemi sociali non si può rispondere con espedienti burocratici. La nostra mobilitazione è necessaria se non vogliamo che la città sia irrimediabilmente travolta e resti ostaggio degli acquisti di seconde case da parte dei milionari del mondo ed ostaggio della speculazione e degli studentati di lusso”.»