“Avevamo già detto che il problema non è pubblico-privato, ma il modello che non funziona e la necessità di un ruolo delle istituzioni”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Partiamo dall’esprimere ovviamente vicinanza alle persone colpite dai fatti di queste ore.
Occorre stabilire criteri di garanzia e sistemi di controllo da parte dei Comuni e dell’AUSL Toscana Centro. La programmazione della Società della Salute, presieduta dall’Assessore di Palazzo Vecchio, può aiutare a costruire un rapporto tra RSA e Città, che oggi manca, perché si tratta di luoghi di cui si preferisce non parlare, in modo analogo a quanto accade per il carcere (anche se hanno specificità diverse, ma la logica è sempre quella di rimuovere, se non in chiave sensazionalistica o morale).
Durante la pandemia abbiamo maturato una posizione che non ritiene sensato contrapporre il pubblico e il privato, nella consapevolezza che il sistema così non funziona. Va ripensato, mettendo al centro la dignità delle persone, immaginando la residenzialità assistita come una di più opzioni, imaginando di accompagnare le persone nella malattia e nell’età avanzata anche all’interno delle loro abitazioni, o in contesti che sempre più interessano ai grandi gruppi privati (lo chiamano “silver housing”, anche se non a caso si è smesso di usare questa espressione in Città).
Non si può parlare di questi temi solo quando accade una tragedia, o per fare qualche foto in cui la figura politica di turno si mette in posa accanto a persone anziane, dicendo che sono importanti. Nel sociale c’è un enorme problema di sostenibilità degli appalti e delle retribuzioni. Il ruolo degli Enti Locali è ai limiti della rilevanza. A una delle nostre interrogazioni, per errore, fu scritto che il Comune non ha ruolo nella programmazione, contraddicendo la norma regionale.
Fratelli d’Italia ha chiesto una comunicazione straordinaria. Non ci convince. Inseguire le emergenze rischia di non affrontare i problemi, se non per un lasso di tempo limitato all’attenzione della stampa.