“Negli atti del Comune di Firenze si evidenzia una chiara interlocuzione tra Giunta e il soggetto privato che ha avanzato la proposta: chiediamo chiarimenti sui rapporti tra chi è interessato all’operazione (intempestiva e inopportuna per noi) e i finanziamenti delle campagne elettorali”
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Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Il 24 settembre la Giunta del Comune di Firenze ha valutato un progetto che un soggetto privato ha modificato sulla scorta di una serie di indicazioni ricevute dell’Amministrazione per aumentare l’interesse pubblico.
Sull’opportunità di tale decisione in piena pandemia siamo già intervenuti.
La troviamo una scelta errata e ai limiti del comprensibile, specialmente perché manda un messaggio sbagliato e fuorviante in una fase di piena emergenza sanitaria, in cui si invita a diminuire all’essenziale le occasioni di socialità e di incontro, se non potesse forse addirittura rientrare tra le manifestazioni vietate.
Pare inoltre poco verosimile che ci sia un miglioramento tale dal 1° dicembre 2020, contraddicendosi con la comunicazione istituzionale sul Covid-19, che richiama alla prudenza anche nel medio periodo e non soltanto a breve.
Rileggendo gli atti in queste ore però, altre domande si aggiungono, domande che presenteremo con una domanda di attualità. Appare evidente come la fonte di autofinanziamento del progetto saranno i food truck e stand/chioschi per la vendita di alimenti e bevande, oltre alla bigliettazione della fantomatica ruota e agli spazi pubblicitari. Sempre che ciò sia compatibile con le norme già fissate dallo Stato o che potrebbe dovere adottare la Regione. Chiaramente si andrà a gara pubblica, ma è acclarato che c’è almeno un soggetto privato già interessato, cioè quello che ha già interloquito con la Giunta. Inoltre leggiamo che tra i criteri c’è anche il prezzo dei prodotti alimentari in vendita. Il tutto finalizzato al Fondo per la Rinascita che al 30 settembre era fermo a 51.310 euro, con un’unica sottoscrizione da 50.000 euro.
Ora chi è il proponente del progetto complessivo? Perché in città circolano e si inseguono voci, data l’assenza di chiarezza su questa interlocuzione? Si parla di un protagonista della vita imprenditoriale del nostro territorio. Non ci sarebbe nessuna violazione della privacy e nessuna compromissione del bando a farlo sapere, anzi: maggiore trasparenza c’è, migliore fiducia ci può essere tra la cittadinanza e gli attori economici della città.
L’altra domanda che ci viene da fare è: ma chi ha proposto il progetto complessivo, ricevendo indicazioni dalla Giunta per presentarlo più confacente all’interesse pubblico, ha avuto anche rapporti con il Partito Democratico durante la campagna elettorale, magari sostenendo finanziariamente chi poi è uscito vincitore dalle urne? Ovviamente sono solo quesiti che solleveremo in aula, anche a tutela dell’Amministrazione tutta”.