“Non c’è un interno dedicato alla Covid-19 nel servizio telefonico di ALIA, a cui pure si rimanda per avere informazioni. Le confezioni di sacchi rossi che avanzano alle persone interessate, anche se intatte, devono essere buttate via”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“La sensazione – sbagliata – è che questa pandemia sia destinata a passare rapidamente. Purtroppo tante persone dovranno ancora stare in quarantena e ci stupiamo che a distanza di un anno si registrino ancora difficoltà per il servizio dei sacchi rossi garantito da ALIA.
Abbiamo depositato in queste ore una mozione per invitare la Giunta a concordare delle soluzioni con un’azienda che è una partecipata del nostro Comune (per oltre il 58%).
Chi è positivo alla Covid-19 può infatti fare richiesta del kit per i rifiuti tramite un form da compilare con il computer, ma se telefona al numero fornito per avere informazioni deve scegliere un interno a caso: non c’è nessun servizio di supporto dedicato all’emergenza pandemica.
Inoltre a chi chiede cosa fare delle confezioni – intatte – di sacchi rossi e fascette, che vengono consegnate alla cittadinanza, si risponde di gettarle vie. Parliamo di un chilo di plastica a unità.
Che senso ha? Perché non prevedere la possibilità di restituire materiale non utilizzato, neanche parzialmente?
Per migliorare il servizio abbiamo quindi depositato una mozione concreta e di facile applicazione.
In questi mesi abbiamo vissuto tante contraddizioni. Le mascherine e i guanti hanno aumentato in modo significativo la produzione di rifiuti. Era forse inevitabile. Ma nel caso dei sacchi rossi di ALIA si può fare molto per evitare di gettare inutilmente chili e chili di plastica!”.