“La capacità della Giunta di sviare le nostre domande riesce ancora a sorprenderci. Il question time che abbiamo proposto serviva a comprendere meglio il progetto che la Giunta, sotto il cappello della Città Metropolitana, ha per la zona di San Lorenzo”
Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani – SPC Quartiere 1
“Volevamo capire, in particolare, come mai, nonostante l’importante processo partecipativo, portato avanti dal Laboratorio San Lorenzo, la cittadinanza non era stata ascoltata.
L’area, soprattutto quella intorno al complesso di Sant’Orsola, verrà utilizzata per portare l’artigianato di lusso nel quartiere? Anche se la retorica usata dall’Amministrazione la dipinge come un’azione che porterà una soluzione al problema, questo sì reale e centrale, dell’abbandono del centro storico da parte della cittadinanza residente, non siamo per niente convinti.
Dal nostro punto di vista, se l’obiettivo è aiutare le cittadine e i cittadini, si dovrebbe puntare su azioni e investimenti che aiutino il sistema economico e sociale già presente, con attività manifatturiere utili per chi il quartiere lo abita o con un canone agevolato sugli immobili.
Il governo locale sembra invece portare avanti imperterrita azioni che favoriscono unicamente la gentrificazione e lo svuotamento del centro.
L’unico risultato che otterrà sarà infatti l’abbandono della zona da parte di chi la abita e la distruzione di un tessuto interculturale che caratterizza l’economia, e non solo, di San Lorenzo. I nostri dubbi e le nostre preoccupazioni a quanto pare non sono arrivate all’Assessore, che ha invece iniziato a parlare di Terzo Settore, come se il nostro gruppo potesse mai suggerire un intervento di privati per risolvere i problemi della nostra città.
Ringraziamo l’organizzazione Laboratorio San Lorenzo per il loro lavoro in difesa di questa zona e confermiamo il nostro impegno per impedire lo smembramento del tessuto sociale di Firenze in nome del profitto dei pochi.
E concludiamo con una nota di preoccupazione, perché in Consiglio di Quartiere 1, la Città Metropolitana non ha saputo rispondere alle nostre domande, anzi dimostrando di avere meno informazioni e conoscenze del nostro gruppo”.